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GAZZETTA DELLO SPORT Gervinho, rap e dribbling. La Roma ha messo le ali

Gervinho

(A. Pugliese / C. Zucchelli) – Cappello personalizzato con il suo nome ben in vista, pollici versi in alto, abbigliamento stile rapper e un fastidio immediato per il caldo (anche se è arrivato in felpa). Gervinho ieri mattina è sbarcato così a Roma (accompagnato dall’agente e da due amici che ne curano l’immagine nei social network), quella che sarà casa sua per i prossimi quattro anni, la città che dovrà far innamorare con le sue finte e i suoi dribbling. «Sono molto felice, forza Roma», le prime e sole parole rilasciate tra l’aeroporto e le visite mediche al Campus Biomedico di Trigoria. A parlare, per conto suo, ci ha pensato Pascal Boisseau, l’agente che lo gestisce insieme al fratello Sebastien. «La sua è stata una scelta consapevole, Gervinho è venuto a Roma perché fortemente voluto dalla società, che lo seguiva già dai tempi dei Sensi, non solo da Garcia – ha detto Boisseau a margine delle visite –. Ritrovarsi con il tecnico francese sarà bello, ma lui sa quanto è esigente Rudi. I pochi gol segnati negli ultimi anni? La risposta la darà soltanto il campo».

Rudi decisivo Gervinho è dunque l’ala veloce e brava nell’uno contro uno che voleva Garcia. Il tecnico in tutto questo tempo in cui la trattativa è andata avanti gli ha telefonato spesso, a cominciare dal giorno in cui ha chiuso con la Roma. «Non ti impegnare con nessuno, ti porto sicuramente con me», gli ha assicurato a metà giugno. E così è stato, anche se lo stallo della trattativa con l’Arsenal (chiusura a 8 milioni di euro, più 2 di bonus legati alle presenze totali) aveva cominciato ad innervosire (e non poco) il giocatore. Anche qui, a calmarlo è stato proprio Garcia, che gli ha consigliato di tenere un profilo basso, senza alzate di testa, che presto si sarebbe risolto tutto. E così alla fine è stato. Dopo le visite mediche di ieri, Gervinho (che vuole la maglia numero 27, il giorno in cui è nato, ma che è già sulle spalle di Dodò) oggi farà quelle del sangue e poi svolgerà il suo primo allenamento a Trigoria, con il dottore Manrico Ferrari. Poi, se non ci saranno controindicazioni, partirà direttamente per l’America, raggiungendo proprio i compagni a Toronto o al massimo a Washington. Ad aspettarlo il d.s. Sabatini, sbarcato ieri negli Usa.

Posto libero Per tesserare Gervinho, ora la Roma ha bisogno di liberare una casella da extracomunitario, cedendo quindi uno tra Tallo, Castan o Marquinho all’estero. Per quest’ultimo c’era stata anche un’idea legata al Borussia Dortmund, Castan la Roma sta cercando di piazzarlo in Spagna (è stato offerto a Valencia e Malaga). Nel caso in cui riesca l’operazione, Sabatini porterebbe a Roma al suo posto il romeno Chiriches, tenuto in stand-by con la Steaua Bucarest. Nel caso in cui invece nessuno dei tre giocatori andasse via, verrà usato lo stesso stratagemma utilizzato per Maicon, con l’acquisto dal Campobasso e la cessione all’estero di Konatè. Al resto ci dovrà pensare Gervinho, l’ala dei desideri di Rudi Garcia

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