(SPY STORY- Fulvio Bianchi) – E’ dal 1990, dopo i Mondiali d’Italia, che Sepp Blatter si è messo in testa che deve fare la guerra a portieri e difensori, favorendo gli attaccanti: perché per lui conta quanti gol si segnano e non potrebbe mai capire che si può assistere ad una grande partita anche se finisce 0-0 o 1-1. Adesso ha cambiato (stravolto?) il fuorigioco, un altro passo avanti per complicare la vita ai difensori, agli assistenti (ex guardalinee), ai tifosi, a tutti. E poi se ci saranno polemiche, soprattutto da noi, meglio direbbe Blatter perché le polemiche, secondo lui, sono il sale del calcio. Ecco, quindi un altro cambiamento della regola del fuorigioco. Che dovrebbe essere semplice da capire, invece fra distanza, cono visivo, offside passivo, attivo e altre amenità assortite è diventato un rebus. Adesso un attaccante in offside potrà essere messo in gioco dal tocco volontario di un avversario. L’assistente quindi dovrà valutare l’iniziale fuorigioco e la successiva interferenza (ad un metro e mezzo di distanza…). Ci vogliono dei maghi. Lo scorso anno la percentuale degli errori dei nostri assistenti era stata bassissima, il 2,22 %. Speriamo che Blatter ora non la alzi… Ma visto che la regola c’è, è in vigore dal primo luglio, tanto vale mettersi a studiarla e cercare di applicarla nel migliore dei modi: cosa che stanno facendo gli arbitri italiani, anche grazie alla lezione tenuta a Coverciano dal designatore europeo Pierluigi Collina (a proposito, sta facendo un ottimo lavoro all’Uefa: non si ricorda una manifestazione così buona dal punto di vista arbitrale come gli Europei di Polonia-Ucraina). Marcello Nicchi è preoccupato per questa nuova norma Fifa, e forse non ha tutti i torti, ma intanto giustamente l’ha recepita, mentre Stefano Braschi, alla sua ultima stagione come designatore, ha promesso pugno duro. Spero lo mantenga. La sua “squadra” sinora è andata bene, soprattutto l’ultima (la terza stagione) è stata la migliore. Ma sulle trattenute in area non ci siamo ancora. Troppa tolleranza. Molto spesso in area ci sono delle tonnare. In serie A lo scorso anno sono stati assegnati 132 rigori, lo 0,35 a partita (0,23 in Premier League, 0,27 nella Bundesliga). Se necessario ci vorrà qualche rigore in più, vero Braschi? Da stroncare anche le proteste, le risse (verbali), le simulazioni: il nostro calcio è il più isterico d’Europa. Speriamo negli arbitri…
Il Siena, la Banca e quel debito da 80 milioni…
I tifosi avevano tirato un respiro di sollievo quando il Siena, con l’aiuto del Monte dei Paschi, era riuscito ad iscriversi al campionato di serie B. Il club avrà una penalizzazione di alcuni punti (5-6?) per i ritardati pagamenti della passata stagione e per essersi iscritto in ritardo alla prossima, ma questo è il meno. I dieci milioni anticipati dalla Banca, in difficoltà-come si sa- di questi tempi, dovranno essere restituiti quando arriveranno dalla Lega di A i dieci milioni di euro del “paracadute”, previsto per chi retrocede nel campionato cadetto. Ma si sa che il Monte dei Paschi non potrà più tirare fuori circa 8 milioni come faceva ogni anno (ha tagliato del 50 per cento anche il budget del basket) e il patron Mezzaroma, con la crisi dell’edilizia, non ha intenzione di mettere altri soldi nel Siena Calcio e non sarà facile trovare un compratore visto che i debiti sono ingenti, circa 80 milioni. Tanti per un club piccolo: ma dove sono finiti quei soldi? In Figc c’è molta preoccupazione.
Stop al fumo negli stadi: l’Osservatorio si muove
La scorsa stagione quando venne fuori l’ipotesi di bandire il fumo dagli stadi molti tifosi si divisero subito fra chi era a favore e chi contro. Ma si trattato solo d ‘idea. Niente di concreto. L’Osservatorio del Viminale comunque non si è arreso e a settembre tornerà alla carica: è stata studiata la situazione, cosa fanno in altre Nazioni (alcune proibiscono il fumo anche negli stadi) e come si può cambiare la normativa. Nelle scuole ci siamo già arrivati, negli stadi forse ci si arriverà. Indubbiamente negli stadi può nuocere anche il fumo passivo. Ma chi controllerà se qualcuno dovesse accendersi una sigaretta? Alcune curve sono zona off limits, dove si respira, come ha ammesso anche di recente lo stesso Osservatorio, un’aria di “di illegalità strisciante” (e a volte nemmeno tanto strisciante…). Non sarà facile applicare la norma. E credo che ci siano altre priorità. Il razzismo, ad esempio. Dove, vedi caso Constant, c’è già un bel caos.
Fonte: repubblica.it