(D. Galli) – Pallotta punta ancora a individuare potenziali partner. Il presidente lo ha detto e lo ha ridetto, lo ha sottolineato in più di un’occasione. Ma nel frattempo ha rafforzato la propria posizione in seno al pacchetto azionario del club. La sua Raptor ha acquistato giorni fa da Unicredit un altro 9% dell’As Roma. Notizia vecchia, vero. La nuova sono le parole dell’ad della banca, Federico Ghizzoni: «Unicredit, da azionista della As Roma, continuerà a fare la sua parte. Abbiamo avuto l’opportunità di scendere di circa il 9%, ma finché siamo nella società, anche al 30% (in realtà il 31%, ndr) come adesso, continueremo a fare la nostra parte come azionisti. Abbiamo colto questa opportunità, poi non so cosa succederà in futuro. Ci ha fatto piacere che il socio di maggioranza abbia rilevato questo 9% perché significa che crede nell’investimento. Penso che sia una buona notizia per la società».
A Trigoria concordano, la notizia è nuova appunto e buona sicuramente. È un altro indizio della volontà di Pallotta, più che del resto della cordata americana, di impegnarsi per la Roma. Dalle manovre finanziarie a quelle di mercato. Quella di Benzema era una suggestione di mercato. Una splendida suggestione, che qualche dirigente romanista – chissà – magari potrebbe avere avuto seriamente. Ma una suggestione. Il nome di Karim Benzema è rimbalzato ieri tra radio e giornali, poi è sbucato il suo procuratore Karim Djaziri e tanti saluti ai sogni di piena estate: «Non ho mai parlato con nessuno della Roma – ha spiegato a Radio Manà Manà – né mi hanno mai contattato per avviare una trattativa. È pura fantasia. La Roma è un grande club, ma come è possibile che Karim possa lasciare una società come il Real Madrid? Sono solo voci di mercato. Non voglio parlare di questa cosa anche perché non c’è nulla. Karim è felice di giocare per i blancos e per questo resta in Spagna». Punto. Anzi, punto e virgola.
Perché un fondo di verità nel concetto base c’è: Garcia avrà bisogno di un centravanti. Colpa, si fa per dire, della lungodegenza di Destro. Data del possibile rientro: ignota. Ci sarebbero anche Osvaldo e Borriello. Il primo però s’allena a parte, la Roma lo tiene al riparo da eventuali infortuni per una cessione che pare sempre più vicina. Saltata per ora la trattativa col Genoa, il secondo è partito per gli USA solo per non farlo svalutare al caldo di Trigoria. Se parte il primo (ma non per meno di 18 milioni), e specie se fa le valigie anche il secondo (consentendo al club di risparmiare i 5,4 milioni dell’ingaggio), un’altra prima punta è scontata. Altrimenti, ipotesi assurda, fantascienza pura, a quel punto Garcia sarebbe costretto a impiegare come prima punta Totti, o in seconda battuta Lamela, con Gervinho all’ala. In nessun caso, comunque, il possibile mister X dell’attacco sarà extracomunitario.
Dopo la cessione di Amara Konate al Lleida Esportiula, e con quella imminente di Babù sempre presso una federazione straniera, la Roma esaurirà infatti le due caselle disponibili per ogni sessione di mercato. E questo chiude le porte a un’altra suggestione, sicuramente meno affascinante di Benzema ma più fattibile senza questa assurda regola dei due extracomunitari.
Quella di Leandro Damiao, punta – brasiliana, però – dell’Internacional di Porto Alegre. Intanto, giusto per la cronaca, Zamparini è tornato a mettere in mostra Abel Hernandez, accostato da tempo alla Roma e ultimamente anche al Napoli. «Non ho sentito De Laurentiis – ha raccontato a Radio Kiss Kiss – e spero di non sentirlo. Voglio tenere il ragazzo con me a Palermo. È chiaro che se il presidente mi chiama, devo sostituire il ragazzo con un’altra punta che mi assicuri almeno venti gol. Abel sarà pronto per il Napoli l’anno prossimo. Hernandez ha un valore di mercato alto, come lo stesso Dybala. Sono ragazzi che possono raggiungere i trenta milioni con un paio di stagioni di alto livello». Trenta milioni. Come no.