Le nazionali di calcio di Italia e Argentina sono arrivate in Vaticano, dove alle 12 saranno ricevute da Papa Francesco in udienza privata. Circa 200 tra giocatori, dirigenti e funzionari delle due federazioni, che domani sera all’Olimpico daranno vita a un’amichevole in onore del Pontefice argentino, hanno fatto il loro ingresso nella Citta’ del Vaticano a bordo di otto pullman, per poi trasferirsi nella sala Clementina. Nelle sedie di prima fila i giocatori, da Messi a Balotelli.
“Uno sportivo, pur essendo professionista, quando coltiva questa dimensione di dilettante, fa bene alla società, costruisce il bene comune a partire dai valori della gratuità, del cameratismo, della bellezza”. È la raccomandazione rivolta da papa Francesco ai calciatori delle nazionali di Italia e Argentina ricevuti oggi in udienza in vaticano. “Voi, cari giocatori, siete molto popolari – ha detto il Papa -: la gente vi segue molto, non solo quando siete in campo ma anche fuori. Questa è una responsabilità sociale!”. “Mi spiego: nel gioco, quando siete in campo, si trovano la bellezza, la gratuità e il cameratismo – ha proseguito -. Se a una partita manca questo perde forza, anche se la squadra vince. Non c’è posto per l’individualismo, ma tutto è coordinazione per la squadra”.
Secondo il Pontefice, “forse queste tre cose: bellezza, gratuità, cameratismo si trovano riassunte in un termine sportivo che non si deve mai abbandonare: »dilettante«, amateur». «È vero – ha aggiunto Bergoglio – che l’organizzazione nazionale e internazionale professionalizza lo sport, e dev’essere così, ma questa dimensione professionale non deve mai lasciare da parte la vocazione iniziale di uno sportivo o di una squadra: essere amateur, ‘dilettantè”.
Italia e Argentina sono in udienza da Papa Francesco, alla vigilia dell’amichevole di domani sera in onore del Pontefice argentino. L’incontro delle due delegazioni, composte di 200 persone tra giocatori, dirigenti e funzionari, è cominciato col saluto del presidente della federcalcio argentina (Afa) Julio Grondona: “Pregheremo sempre per Lei, Papa Francesco”.
“Sarà un pò difficile per me fare il tifo, ma per fortuna è un’amichevole. E che sia veramente così, mi raccomando”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza nella Sala Clementina le squadre nazionali di Italia e Argentina che si incontreranno domani sera in un’amichevole in suo onore allo Stadio Olimpico.
“Prima di essere campioni, siete uomini, persone umane, con i vostri pregi e i vostri difetti, con il vostro cuore e le vostre idee, le vostre aspirazioni e i vostri problemi. E allora, anche se siete dei personaggi, rimanete sempre uomini, nello sport e nella vita. Uomini, portatori di umanità”.
“Ricordo quando bambini andavamo allo stadio, in particolare il campionato del ’46”: Papa Francesco, in argentino, rievoca lo scudetto del San Lorenzo parlando alle delegazioni di Italia e Argentina prima dell’amichevole in suo onore. “Andavamo con papà, mamma, i bambini. Ricordo un gol di Pontoni…”, ha aggiunto a braccio il Pontefice. Renè Pontoni era un attaccante di quel San Lorenzo campione d’Argentina.
“Un calcio sano e pulito”. È l’impegno che Giancarlo Abete, presidente della federcalcio italiana, ha offerto a Papa Francesco nel corso dell’udienza delle nazionali di Italia e Argentina. “Sappiamo – ha anche detto Abete – di poterla annoverare tra gli appassionati e gli estimatori del nostro sport”. L’impegno, ha proseguito il presidente della Figc, è per “un calcio nel quale i temi della solidarietà umana dell’integrazione sociale senza alcuna distinzione, della difesa dei valori etici, del contrasto a qualsiasi forma di violenza e di illegalità devono trovare ogni giorno esempi concreti e spingerci a realizzare nuove iniziative. È questo il nostro impegno per contribuire alla promozione dell’uomo, riaffermare la dignità e il rispetto della persona”. “Su questa strada ci guida il suo alto magistero– ha aggiunto Abete – al quale guardiamo con speranza e fiducia, sapendo anche, mi sia consentito, di poterla annoverare tra gli appassionati e gli estimatori del nostro sport”.
“Per favore, vi chiedo che preghiate per me, perchè anch’io, nel ‘campò in cui Dio mi ha posto, possa giocare una partita onesta e coraggiosa per il bene di tutti noi”. Lo ha detto il Papa al termine del suo discorso alle delegazioni di Italia e Argentina.
Fonte: ansa