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IL MESSAGGERO De Rossi: “Mai stato un peso”

Daniele De Rossi

(M. Ferretti) – Daniele De Rossi parla avendo alla propria destra il laziale Antonio Candreva. E il pensiero, vedendoli l’uno accanto all’altro, non può non tornare allo scorso 26 maggio, finale di Coppa Italia. «Noi due ci siamo visti in ritiro già una settimana dopo il derby, comunque. Quella sconfitta ancora mi brucia, ma bisogna rispettare l’avversario che ha vinto e festeggiato con moderazione. Noi avremmo fatto di peggio… Non penso che prima del prossimo derby si possa ripetere una situazione simile a questa: a Roma non siamo ancora pronti. E basta pensare agli insulti rimediati da Pjanic dopo le sue parole sul gol di Lulic. Rispetto ad altri Paesi come Inghilterra e Spagna, e presto anche Francia, in Italia siamo indietro dieci se non addirittura venti anni. Qui a Roma, poi, c’è una realtà particolare, diversa rispetto a piazze tipo Milano o Torino dove, ad esempio, si scambiano i giocatori. A Roma è una cosa impensabile», le sue parole. «Quando parlo di calcio italiano indietro, non lo faccio con il veleno. Io ne faccio parte e quindi potrei esserne una causa. Se qualche anno fa avessi lasciato la Roma o se mai un giorno dovessi farlo, correrei all’estero. Per una questione di rispetto nei confronti della Roma e per provare un’esperienza in una realtà diversa. Faccio un esempio: qui da noi si gioca a Bergamo, Verona o Udine di sera in pieno inverno e magari su campi ridotti male e in stadi da rifare: non lo trovo giusto per i calciatori e anche per i tifosi».

AMORE E VELENO – Inevitabile parlare del suo futuro. «Se mi sento ancora dentro la Roma? Io sono parte integrante della Roma da sempre e la Roma sarà sempre parte integrante della mia vita. Mi si può rimproverare qualsiasi cosa, tranne di non parlare chiaro. Molto presto chiarirò tutte le cose sulla Roma e sul mio futuro. Io sono un uomo felicissimo e fortunato, perché guadagno un sacco di soldi, perché abito a casa mia e ho tutte i miei affetti a dieci minuti da casa. Questo, però, non mi impedisce di essere avvelenato se ripenso al 26 maggio e agli ultimi due anni della Roma ma so che tutto, nel bene e nel male, può cambiare in un attimo. Io ho avuto un calo di rendimento ma è derivato da quello complessivo della squadra. Non sono mai stato una palla al piede per la Roma», il suo virgolettato.

L’AMICO DANI – Argomento Osvaldo, stavolta. Gli chiedono: lei è ottimista sulla permanenza di Osvaldo alla Roma? «Qui non si tratta di essere più o meno ottimisti… Io sono amico di Dani e sono felice se lui è felice. Se lo è restando alla Roma oppure se dovesse andare via. Io posso soltanto dire che se venisse ceduto, noi perderemmo un giocatore molto forte. E, al di quello che si dice in giro, un ottimo compagno di spogliatoio, un bravo ragazzo, un diligente inquilino di casa. Altro non voglio aggiungere perché è una faccenda tra lui e la società e a me darebbe fastidio se qualcuno mettesse bocca sulle mie cose. Sappiamo tutti che ci sono dei movimenti chiari da parte di Dani e soprattutto da parte della società, quindi non resta che aspettare». Teme che Osvaldo contro l’Argentina possa essere contestato dai tifosi della Roma? De Rossi replica con fermezza. «Mi aspetto un’accoglienza per il centravanti della nazionale e non della Roma. Dovrà essere valutato soltanto per il suo rendimento. Esattamente quello che dovrebbe accadere il giorno che si ripresenterà all’Olimpico con la maglia giallorossa». Ancora, poi, stavolta a tinte azzurre. «Mi dispiace che Messi non sarà della partita perché non ci ho mai giocato contro e mi sarebbe piaciuto affrontare uno come lui. Spero, se non altro, di avere un’altra occasione per farlo. Ritengo che, anche senza Messi e Balotelli sarà una partita spettacolare. L’Italia alla Confederations ha dimostrato di valere le prime posizioni al mondo e l’Argentina con tutti quei campioni sarà sempre e comunque tra le protagoniste».

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