(V.Meta) Archiviati gli ennesimi insulti che gli hanno mandato di traverso il Ferragosto, messi da parte anche i fischi di mercoledì all’Olimpico, Daniel Osvaldo è pronto a infilarsi ancora la maglia della Roma nell’amichevole di questo pomeriggio a Terni. E dopo le Dolomiti, Salonicco e Washington, anche sul Liberati aleggerà sempre la stessa domanda: sarà questa l’ultima partita del numero nove in giallorosso? Non è detto, però intorno all’attaccante il cerchio si sta stringendo e il suo futuro sembra davvero prossimo alla definizione: sulle sue tracce sembrano essere rimasti tre club, due in Inghilterra (Southampton e Tottenham) e uno in Spagna (l’Atletico Madrid), l’offerta più concreta ed econonomicamente invitante (si parla di un ingaggio da 50mila sterline a settimana) l’ha fatta la società del presidente Nicola Cortese, che però lo scorso anno ha faticato parecchio a salvarsi in Premier ed è una destrinazione poco gradita a Osvaldo.
Il tecnico Pochettino, che conosce bene Daniel per averlo allenato ai tempi dell’Espanyol, in questi giorni sta tempestando di telefonate il suo ex giocatore per convincerlo a raggiungerlo ai Saints, lui finora ha preso tempo in attesa di proposte più prestigiose. Lo sarebbe senz’altro il Tottenham di Villas Boas, che prepara i colpi in attesa di avere in mano la fortuna che incasserà vendendo Gareth Bale al Real Madrid e che con Sabatini ha parlato un paio di giorni fa, nel corso del blitz londinese del ds a ridosso di Ferragosto. Anche gli Spurs sarebbero interessati a Osvaldo e pronti a mettere sul piatto una ventina di milioni: l’asta non può che fare il gioco della Roma, nelle cui intenzioni ci sarebbe sì la cessione del centravanti prima del 21 agosto (giorno della presentazione ufficiale all’Olimpico), ma che non per questo è disposta a svenderlo. A White Hart Lane, però, il principale oggetto del desiderio si chiama Erik Lamela.
Secondo quanto scrivono in Inghilterra, gli Spurs avrebbero pronta una maxi offerta da 40 milioni alla Roma più un quadriennale da 4 a stagione per il giocatore. Cedere Lamela non rientra nei piani di Sabatini (che lo considera un po’ un suo pupillo visto che è stato lui a portarlo in Italia), ma come più volte spiegato dal presidente Pallotta, la politica a Trigoria prevede di ascoltare le offerte. Fra l’ascolto e l’assenso c’è però una distanza che solo una proposta indecente potrebbe colmare, tanto più che perdendo Lamela la Roma si ritroverebbe con un ruolo scoperto in attacco. Sabatini per ora non cede e sa che presto dovrà occuparsi della trattativa per il rinnovo del contratto dell’argentino, il cui fratello e procuratore è in città in questi giorni. Discorso in parte simile per Miralem Pjanic, nel senso che a Baldini piacerebbe molto portarlo al Tottenham e i soldi non sarebbero un problema, non fosse che su di lui c’è il veto di Rudi Garcia che lo considera un punto fermo del suo centrocampo.