(G. Piacentini) Tanti fischi e qualche applauso, oltre ad alcuni striscioni – «Non saper rimediare ad una sconfitta è peggiore della sconfitta stessa» ha campeggiato in curva Sud durante la presentazione della squadra – eloquenti sullo stato d’animo della tifoseria giallorossa. L’Open Day di ieri pomeriggio all’Olimpico è stato una festa a metà: di positivo c’è che quasi 30 mila persone hanno voluto salutare la squadra nel giorno della prima uscita casalinga; l’altra faccia della medaglia è che lo smacco della sconfitta con la Lazio nella finale di Coppa Italia è ancora lontano dall’essere dimenticato. Sullo sfondo, la situazione quasi surreale di Erik Lamela, tra i pochi (insieme a Maicon, De Sanctis, De Rossi, Florenzi e naturalmente Francesco Totti) ad essere acclamato nonostante sia già con un piede e mezzo a Londra, sponda Tottenham.
Tra la Roma e il suo pubblico, insomma, non c’è stata una pace vera e propria ma piuttosto un impegno da parte dei calciatori giallorossi, che hanno promesso di farsi perdonare le ultime due stagioni. È stato questo il leit-motiv delle dichiarazioni romaniste, mentre i tifosi per quasi tutto il tempo dell’allenamento hanno cantato«Tifiamo solo la maglia », come a voler sottolineare una distanza che ancora resiste con la società (ci sono stati fischi anche per il presidente James Pallotta) e la squadra.
Il primo che ha provato a riavvicinare le parti è il tecnico Rudi Garcia. «Sono molto felice – le sue parole – di vedere tanti tifosi. Potete essere sicuri di una cosa: faremo il massimo perché voi siate orgogliosi della vostra squadra ». Sulla stessa lunghezza d’onda Morgan De Sanctis, ultimo arrivato ma già in sintonia con la piazza: «Rialzerete la testa. Saremo noi in mezzo al campo a rappresentarvi con orgoglio, statene certi». Non si tira indietro nemmeno Francesco Totti. «Noi dobbiamo solo ringraziare i nostri tifosi. Ci sono stati sempre vicini e hanno dimostrato l’amore per questa maglia. Cercheremo di dare il massimo sul campo per ripagarli sul campo con i risultati, è l’unico modo. So cosa provano i veri tifosi della Roma». Difficile non credergli.