(M.Pinci) – Un calcio alle voci di addio di Walter Sabatini: Il presidente James Pallotta, scende in campo a difesa del ds della Roma. Affidando – in prima persona e via mail – al profilo twitter ufficiale della Roma una replica a indiscrezioni e voci sull’addio del direttore sportivo.
“Walter è il mio uomo. Non ho mai parlato con Corvino, smettetela di scrivere stronzate”. Durissimo il tweet firmato dal presidente Pallotta, evidentemente rivolto alle indiscrezioni sul possibile addio – a fine stagione o anticipato – di Sabatini.
Ipotesi che evidentemente il frontman della società di Trigoria non solo non prende in considerazione, ma esclude seccamente. Anche, magari, a seguito delle dichiarazioni dello stesso Corvino, intervenuto in merito seppur molto genericamente.
Ma l’intervento di James Pallotta, nettissimo, serve soprattutto a schierarsi dalla parte di un dirigente che con il proprio lavoro ha portato a una valorizzazione del parco giocatori tale da produrre la cessione di Marquinhos per 27,4 milioni (al netto del corrispettivo da riconoscere al Corinthians) dopo averlo pagato 5 un anno fa, e di Lamela a 30 milioni – che i bonus potrebbero portare a 35 – dopo averlo pagato 17. Facile, a queste condizioni, intuire il perché di una fiducia cieca. E di una conferma così secca. Ma anche l’immagine di un presidente deciso a farsi trovare presente non solo sui temi corporate intorno al club, ma anche sulle questioni quotidiane: soprattutto – dopo l’addio di Baldini – negli equilibri del management.
Proprio mentre il presidente legittima la sua conferma, Sabatini ritrova la parola. Anzi, ha deciso di ritrovarla: venerdì il ds tornerà davanti ai microfoni di una sala stampa interrompendo il silenzio dietro cui aveva deciso di nascondersi dall’inizio dell’estate. Per parlare del mercato della Roma, delle operazioni concluse e di quelle saltate in extremis magari anche delle cessioni dolorose grazie a cui il club ha potuto operare in entrata. E magari di quelle proposte rigettate, a cominciare dall’ultima, arrivata pochi giorni prima del gong, per Daniele De Rossi. Un discorso chiuso: almeno fino a gennaio.