(D. Giannini) – «Pressione su di me per la cifra pagata dalla Roma per prendermi? Meglio, non mi resta che rispondere con le prestazioni». E’ più o meno questo il senso delle parole diKevin Strootman a “Voetbal International”. In olandese usa un termine, “presteren”, che in inglese corrisponderebbe a “to perform”. Che forse rende ancora meglio l’idea.”Performante” si dice nel gergo motoristico italianizzando il termine. Ecco, Kevin è come una Formula 1 performante.
Un grande acquisto, il più grande secondo molti addetti ai lavori. Da quando è arrivato in Italia in tanti hanno speso parole al miele per lui. L’ultimo, qualche giorno fa, è stato Vincent Candela, che non si è nascosto dietro frasi di circostanza e ha detto con sicurezza: «Lo preferico a Vidal. Il cileno è un grande centrocampista, ma Kevin per me è dieci volte più forte». Prima c’era stato anche il ds del Genoa, Delli Carri(«Il colpo di mercato secondo me l’ha fatto Sabatini prendendo Strootman. Un giocatore completo in grado di cambiare il centrocampo di qualsiasi squadra»). E ancora prima era toccato a Marcello Lippi che, parlando della crescita dei giovani italiani, aveva detto: «Ci sarà meno spazio per i futuri Gabbiadini, Verratti e Insigne che erano stati titolari in A. Specie con gli arrivi di Tevez, Higuain e Strootman che vanno a completare le squadre che hanno puntato su di loro». Insomma non c’è nessuno che abbia il minimo dubbio sulle sue qualità, sul fatto che possa fare la differenza, come l’ha sempre fatta. Al Psv, in nazionale e ora alla Roma.
Lunedì sera a Parma sarà la sua prima trasferta in giallorosso. Il debutto a Livorno l’aveva saltato per la distorsione alla caviglia rimediata nell’ultimo test precampionato a Terni. Un turno di riposo, uno solo, poi dentro contro il Verona, facendo bella figura anche con una condizione che inevitabilmente non poteva essere al top. Poi via, senza sosta, perché c’era il mondiale da andarsi a prendere con la maglia orange. Missione compiuta, anche lì, prima nazionale europea a qualificarsi (poche ore prima dell’Italia). Andrà in Brasile, Strootman, ma prima c’è da riportare in alto la Roma che per lui ha speso un bel po’ di soldi. Un’operazione da circa 20 milioni, una trattativa che Strootman ha raccontato così: «Il PSV ha venduto molti buoni giocatori durante l’ultima finestra di calciomercato, ma non è stato questo a spingermi via. Non avrei pensato di andare via in realtà, ma quello che è successo è molto semplice: sono stato voluto fortemente dalla Roma, con cui si è creato subito un buon feeling». E il feeling è continuato anche all’arrivo a Trigoria. Perché Strootman sta conquistando tutti, anche dentro Trigoria. Uno tosto, uno senza paura, uno che indossa la maglia da capitano dell’Olanda senza fare una grinza. Uno che non si fa schiacciare dal peso dei soldi che vale: «Venti milioni… Una bella cifra. Pensi al fatto che c’è un club che vuole spendere così tanto per te. Sì a volte sembra strano e ti chiedi “Valgo veramente tutti quei soldi?”. Penso che il PSV non avrebbe mai pensato di poter ottenere così tanto per me. Per quanto folle possa sembrare tale valutazione, credo che vada bene. Pressione? E’ normale quando si è pagati così tanto bisogna essere all’altezza».
Guarda avanti convinto Strootman. Ma non è uno che si lascia distrarre da obiettivi lontani. Avanti significa anche, se non soprattutto, la prossima partita. Ovvero Parma. Lui ci pensa eccome. E lo ha pure scritto suTwitter: «Tornato a Roma dopo la qualificazione ai Mondiali di Brasile 2014, ora concentrato sulla prossima partita con il Parma».