(R. Boccardelli) – Garcia sposta l’attenzione sulla squadra, sul campo di gioco. Alla terza domanda sulle dichiarazioni fatte da Sabatini l’altro ieri, quella rivolta proprio da noi su Pjanic e il suo futuro, il tecnico francese vira di 180 gradi. «Sono qui per parlare di Parma-Roma e non di quello che ha detto Sabatini». (…). Spiega Garcia (e qui sì che risponde a Sabatini) che la zona Champions è un ambizione, ma che l’obiettivo è tornare in Europa, non importa da quale parte. Anche l’Europa League, insomma, va bene. Un Garcia con i piedi per terra, consapevole che i due successi di fila hanno acceso già la fantasìa dei tifosi. E dopo Parma (che è una partita da tre punti pesanti, non un dettaglio) c’è la Lazio. Ripartire con un’altra vittoria sarebbe il minimo, ma anche il massimo in proiezione derby.
«Non sono qui per commentare le parole del nostro direttore sportivo. Parliamo della Roma e della partita col Parma».
Mercato chiuso. Può trarne un bilancio?
«Mi piace questa rosa. Sono contento che il 2 settembre sia passato. Ora possiamo lavorare forte e bene con questo gruppo. Spero di non avere altri infortunati. Penso a Bradley, mi auguro che torni presto».
E’ riuscito a conquistare in poco tempo la stima della piazza. Si sente di essere un trascinatore della Roma?
«L’ambizione della società, ed anche la mia, è quella di fare della Roma uno dei più grandi club d’Europa. Ma questa ambizione richiede un po’ di tempo. E nel calcio nessuno ti dà tempo. Io guardo avanti a me e vedo una squadra che lavora bene e che ha fiducia. E vince le partite giocando bene. Anche se non basta. La mia attenzione è più forte perchè vedo troppo entusiasmo per queste prime due vittorie. Non è niente, dobbiamo essere umili, concentrati sulla prossima gara, altrimenti tutto quello di buono che abbiamo fatto sarà niente».
Borriello doveva andar via ma è rimasto. Lei aveva sempre speso parole di stima per lui.
«Sono contento che sia rimasto con noi. E’ facile per Marco avere un ruolo in squadra perchè come caratteristiche ha un profilo unico. Lui è un attaccante d’area, un goleador. Avremo bisogno di lui e dei suoi gol. Sta benissimo nel gruppo, conosce bene la squadra e i suoi compagni. Meglio lui di uno che avrebbe dovuto ambientarsi».
Ljajic titolare a Parma?
«Lui è pronto, ma lo sono anche tutti gli altri attaccanti, anche Totti, Gervihno… Importante è che la mia scelta sia quella giusta. E lo saprò solo durante la partita e alla fine».
Va tutto bene, ma c’è qualcosa da migliorare?
«E’ un momento pericoloso perchè sembra che tutto va bene. In realtà abbiamo ancora molte cose da migliorare. Stiamo lavorando solo da due mesi e una filosofia di gioco completa, rodata è solo alla radice. Ad esempio quando non ci sono i nazionali non è facile lavorare».
A proposito, li avete seguiti nelle loro partite?
«Abbiamo valutato partite, prestazioni, tempi di gioco, viaggi. Per fortuna giochiamo lunedì e quel giorno in più per recuperare è prezioso».
Teme più il Parma o… la Roma?
«Entrambe. Il Parma ha giocatori forti e d’esperienza, soprattutto in attacco come Amauri e Cassano. Mi sembra che però la Roma sia molto concentrata. Noi giochiamo come lavoriamo e stiamo lavorando bene. Ho messo in guardia i giocatori. Quando tutto va bene può scapparci la brutta sorpresa. Mi affido ai ragazzi d’esperienza, spero che parlino a tutti gli altri e spieghino loro come si fa a vincere lunedì. Naturalmente cercherò di spiegarglielo anch’io».