(F.Balzani) – Tornare in vetta, per preparare al meglio il derby e scacciare via le ultime polemiche societarie. La Roma stasera contro il Parma ha l’occasione di mettere le ali e raggiungere il Napoli in cima alla classifica dopo tre giornate di campionato. Una mini impresache negli ultimi 15 anni è capitata solo a Capello (nel 2000-2001) e Spalletti (2007-2008) e che potrebbe rendere meno «ambizioso» (come l’ha definito Garcia sabato in conferenza stampa) il traguardo Champions. L’entusiasmo nella capitale d’altronde è già piuttosto alto.
Ieri a Fiumicino erano in tanti a salutare la squadra in partenza verso Parma. «Daje capità andiamo primi. Poi vendicaci al derby», l’urlo di uno di loro. Totti ha sorriso senza dire niente. Tra la Roma e la terza vittoria di fila – oltre al Parma dell’amico-nemico Cassano – infatti ci sono quattro tabù: la prima sosta, il lunedì, l’arbitro Guida e il digiuno da gol dello stesso Totti in trasferta.
Iniziamo dal primo, il più ostico: dal 2003 la Roma, infatti, dopo le pause per la nazionale di settembre e ottobre ha disputato 17 incontri raccogliendo solo 22 dei 51 punti a disposizione. L’ultima vittoria dopo la sosta risale addirittura al 2003 (5-0 al Brescia). Bilancio simile per quel che riguarda le partite disputate di lunedì: in 11 gare si registrano 5 sconfitte (tutte in trasferta), 3 i pareggi e altrettante vittorie contro Dominante e Genoa nel ’27 e Torino nel 2012.
Brutte notizie anche dalla designazione arbitrale visto che con Guida la Roma ha raccolto una sola vittoria in 5 precedenti, guarda caso proprio di lunedì contro il Torino. Infine il gol di Totti fuori casa che manca dal 31 ottobre scorso. E anche qui la coincidenza fa sorridere: la vittima fu il Parma al Tardini nella sconfitta per 3-2 sotto il nubifragio. Ma – come scrisse Goldoni – «i tabù sono fatti per essere superati». E Garcia ha intenzione di farlo affidandosi alla stessa squadra vista col Verona 15 giorni fa. […]