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CORRIERE DELLA SERA La svolta: arrestato il boss delle scommesse

Calcioscommesse

(A. Arzilli / A. Ravelli) – L’hanno preso, non potrà godersi il Gp dall’alto del lussuoso albergo sulla baia dopo il consueto giro alla roulette del casinò: Tan Seet Eng, detto «Dan», il boss delle scommesse illegali, è finito nelle mani della polizia di Singapore a seguito di una maxi operazione condotta nelle prime ore di martedì scorso. E che ha prodotto 14 arresti, tra i quali proprio quello del Grande Oriente della «Loggia del tarocco», l’uomo che da anni si è dato alla macchia perché ricercato dalle polizie di mezzo mondo,accusato di aver combinato oltre 600 partite in tutti i continenti, in ogni genere di campionato e competizione. Almeno 100 delle quali solo in Italia, prima da mandante dei «bolognesi» (i vari Signori e Sartor), poi da architetto delle scommesse sottobanco procacciate dagli «zingari»Gegic e Ilievski e messe in campo dai volti noti del nostro calcio.

Dan infatti è l’uomo più ricercato dalla Procura di Cremona che, nelle varie ricostruzioni del metodo della combine, è sempre risalita al vertice della piramide constatando che lassù siede lui da almeno 4 anni. C’è già un atto di custodia cautelare internazionale emesso dal Tribunale cremonese che il boss finora ha schivato perché non c’è estradizione per la frode sportiva, ma presto potrebbe scattare una richiesta di rogatoria per cercare i tasselli che mancano all’inchiesta e completare il puzzle su cui lavora il procuratore Di Martino, magari trovando i collegamenti con i numerosi giocatori transitati nelle sale della Procura o nelle celle del carcere cremonese, o con gli enigmatici Mister X e Mister Y.

Siamo alla svolta, insomma. La notizia rimbalza da Singapore, Cremona usa cautela, ma la conferma arriva direttamente dall’Interpol. Che dà anche dei dettagli: sono 12 uomini e 2 donne, età che varia tra i 38 e i 60 anni, «tra le persone in custodia c’era il presunto leader dell’organizzazione e altri individui che sono oggetto di indagini in altre giurisdizioni in relazione alle attività di match-fixing», dice Ronald K. Noble, segretario generale della polizia internazionale. Cioè, 5 arrestati, compreso Dan, sono oggetto anche di inchieste multiple, tutte quelle raccolte in un documento riservato con cui la Fifa tiene aggiornato lo stato delle indagini sulle scommesse nei vari Paesi: lì c’è fotografata l’impressionante rete d’affari collegati alle combine che prendono corpo proprio a Singapore e, quindi, da Tan Seet Eng. E lui l’amministratore delegato di un business miliardario che passa dall’Italia (con tutti i giocatori che abbiamo visto passare nelle procure, ma tutto iniziò con l’AlbinoLeffe), dall’Ungheria, da Panama, la base per incontri d’affari, dallo Zambia che era scuola di formazione alla combine (si reclutavano giocatori da spedire in Finlandia a manipolare partite), dalla Colombia, dove c’è il sospetto legame con i cartelli locali. Ma ancheEmirati, Costa Rica, Messico, si è taroccato e probabilmente si continua a taroccare ovunque, anche in Siria, dove è acclarato che la nazionale giocò un match contro una falsa rappresentativa dello Zimbabwe. E pure in Egitto dove l’ex numero due di Dan, Wilson Raj Perumal, ha vissuto un anno e fondato una società. Proprio l’ex braccio destro, arrestato in Finlandia nel febbraio 201 i e poi estradato in Ungheria, potrebbe aver avuto un ruolo determinante nella cattura del boss delle scommesse in «nero». Perumal era convinto di essere stato arrestato a causa di una soffiata di un uomo di Dan, una faida per il potere occulto, per questo aveva dichiarato di volersi vendicare. Ed è stato di parola, di sicuro ha cominciato a spifferare tutto quello che sapeva sul grande capo, a rivelare dettagli dell’organizzazione e del suo vertice, per esempio delle 48 volte in 4 anni che si è recato in Italia. Non in vacanza, ovviamente.

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