(M.Pinci) – Il Totti-day è sempre più vicino. Giovedì Pallotta sarà a Roma, prima tappa che porterà alla firma del capitano sul rinnovo di contratto da circa 3 milioni a stagione per i prossimi due anni. Un evento nell’autunno romanista, e che come tale potrebbe essere trattato: da qualche giorno infatti si pensa alla possibilità di garantire una copertura mediatica della firma “a vita” di Totti con la sua Roma.
Per la firma manca davvero poco. Il d. g. della Roma Mauro Baldissoni ha inviato in giornata al commercialista di Totti i documenti con gli accordi definitivi per un approvazione definitiva dell’entourage del capitano e dello stesso Francesco. Per poi, alla presenza di Pallotta – che dalla prima mattinata di giovedì sarà nella capitale – dare vita a una celebrazione in grande stile del rinnovo dell’anno. Uno show, non come quello messo in atto dal Real per la firma di Cristiano Ronaldo con i “blancos”, seguita in diretta televisiva. Ma che renda omaggio al rinnovo di contratto che garantirà al capitano romanista di chiudere la carriera con addosso la maglia della Roma. Perché non c’è spot migliore per il presidente Pallotta della stretta di mano con il simbolo della sua squadra. E perché non c’è nulla che in questo mese di settembre i tifosi giallorossi aspettino di più. Anche più del derby della rivincita, se possibile. E allora, con un accordo cui mancano soltanto minimi dettagli per andare in porto, perché non pensare a come celebrare il grande evento?
Qualcuno se lo è chiesto, la sensazione è che il contesto migliore lo suggerirà l’evolversi degli eventi: se – come appare inevitabile – al momento della firma Pallotta sarà ancora a Roma, possibile la ripresa di un brindisi tra il numero uno del club e il suo giocatore più rappresentativo. Intanto il futuro di Totti è scritto: altri due anni da calciatore, rinunciando a una parte dei soldi percepiti finora. E poi, dopo il 2016 (ma pur se non previsto dal contratto non è escluso un ulteriore prolungamento di un anno) un futuro da dirigente già garantito dal precedente rinnovo. Con un ruolo centrale, istituzionale e di immagine: un ruolo alla Beckenbauer, che nel Bayern Monaco è presidente onorario e tiene le fila dei rapporti con l’Uefa. Un ruolo molto simile quello che attende il capitano. Destinato, per due anni in campo e cinque (almeno) dietro la scrivania, a rimanere immagine della Roma.