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GAZZETTA.IT Totti: “La Roma mi ha trattato come una bandiera”

Francesco Totti

(M. Calabresi) Il capitano felice dopo la firma sul rinnovo: “Mi spiace che a Del Piero sia andata diversamente. Il Mondiale? Per ora non ci penso”

La sala stampa di Trigoria è vestita a festa: quattro gigantografie di Francesco Totti, una per ogni momento della carriera. Dagli esordi, con la faccia da ragazzino, alla vittoria nel Mondiale. Sotto i microfoni, ci sono le maglie, tutte con quel numero 10 che per la Roma vuol dire solo Totti. In prima fila, il d.g. Mauro Baldissoni e il suo preparatore atletico di sempre, Vito Scala. Poi arrivano gli sposi: camicia elegante per il capitano, giacca per James Pallotta. Il matrimonio è stato celebrato ieri in serata, ma la firma arriva proprio davanti a tutti: contratto fino al 2016, che scadrà quando Francesco sarà alla soglia dei 40 anni. Si alzano i calici: un brindisi alla Roma, a Totti. “Volevo ringraziare il presidente per questo contratto, ma era quello che volevamo tutti, io e la società – dice Totti -. Mi dà un’altra possibilità di indossare l’unica maglia per cui ho sempre tifato. Ho altri due anni di responsabilità e so che in questi due anni potremo fare grandi cose”. Emozionato anche Pallotta: “Non c’è niente da aggiungere su Francesco: sono onorato che resti ancora qui con noi, ho voluto alzare i calici alla Roma per un futuro radioso. Era fuori discussione che lui rimanesse qui. I tempi lunghi? Non avevamo da lavorare solo sul suo contratto, ma su tutta la squadra”.

BANDIERA — L’Inter passa a Thohir; Del Piero emigra in Australia; Totti resta qui: “Mi dispiace che l’Inter passi di mano, ma purtroppo ci sono dei periodi bui soprattutto in questo momento. Moratti rimarrà una persona vera, reale e stimata da tutti e non solo dagli interisti. Per quello che riguarda Del Piero, ha fatto una scelta personale di andare a giocare in Australia. Alla Juve non lo hanno trattato come la Roma ha fatto con me e questo mi dispiace tantissimo. Per quanto riguarda me, sono strafelice di poter indossare ancora questa maglia”. Pallotta è stato il pioniere per quello che riguarda le proprietà estere, ora toccherà a Thohir. “Si sta verificando anche quello che è accaduto in Inghilterra o in Francia – spiega Pallotta -. E’ una tendenza che continuerà anche per il futuro. La speranza è che la nostra presenza con la Roma possa dare risultati positivi”.

OBIETTIVI — Ancora due anni e mezzo di Roma, da giocatore, prima di un futuro da dirigente già delineato. Ma, alla scrivania, Totti non ci pensa, anzi, guarda a questa stagione: “All’inizio ti sbilanci in positivo e non ottieni quello che vuoi. Però quest’anno siamo partiti col piede giusto, con una quadratura di squadra e un allenatore competente che vuole far giocare bene la squadra e vuole rispetto, cosa che mancava nell’ultimo periodo. La squadra è competitiva”. Anche Pallotta pensa positivo: “Da maggio ci sono stati diversi cambiamenti positivi, stiamo procedendo spediti. Quando ho incontrato Garcia, mi ha detto che ama la squadra e i propri calciatori. Anche il mio rapporto con la squadra è cambiato, durante la tournée americana: c’era unità di intenti, Francesco sembrava un ragazzino. Indico due momenti: il gol Di De Rossi a Livorno, quando sembrava avessimo vinto la Champions League, e un fallo subito da un nostro calciatore a Parma, che ha provocato la reazione di tutti i giocatori”.

RICORDI E NAZIONALE — In 22 stagioni, compresa quella in corso, il libro dei ricordi è pieno di pagine gloriose, ma una batte tutte. “Il 17 giugno 2001, quando abbiamo vinto lo scudetto, è il più bello, ma la foto che scatterò spero che sia ancora più bella”. Tra i ricordi, anche il Mondiale vinto nel 2006: chissà se Totti, in Brasile, avrà un’altra possibilità: “Alla Nazionale non ci penso, penso solo a fare bene con la Roma. A maggio vedremo come starò. Ma io ho detto sempre che la mia maglia azzurra è quella della Roma; se dovesse succedere qualcosa, però, sono a disposizione. Non è un no, ma un nì”.

DERBY — Forse era destino che la prima partita dopo il nuovo contratto dovesse essere il derby, con Totti che proverà a diventare il marcatore più prolifico della storia della stracittadina, staccando Delvecchio e Da Costa, con cui condivide il primato: “E’ una partita differente da tutte le altre. La vivi diversamente e la affronti diversamente. Dare un pronostico non è da me (ride, ndr). Il record di Piola? Non ci penso, il mio obiettivo è fare bene con la Roma. Poi se dovessi riprendere Piola, che è quasi impossibile, ben venga. Ma non è un mio obiettivo. Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra, ed è normale che la sentiamo di più. Ma ci sono tanti giocatori che hanno esperienza e che hanno giocato tanti altri derby”. Alle 14.27, la conferenza finisce, con più della metà dei giornalisti che non riesce a fare domande: “Già finita? Volevo tirare qualche bomba”, dice Totti. Se la sarà risparmiata per domenica.

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