(M.Ferretti) «Ma c’è l’inchiostro?», ha scherzato Francesco Totti prendendo in mano la penna per firmare, con James Pallotta a coccolarlo al suo fianco, il contratto che lo legherà a vita alla Roma. «Resterà qui for ever, per sempre…»,la conferma del presidente. Brindisi, strette di mano e baci ad uso e consumo di fotografi e telecamere: Totti in elegante camicia, Jim alla sua destra, il fratello Riccardo in platea con Vito Scala e, ai piedi del lungo tavolo, una sfilza di maglie giallo e rosse all time con il numero 10. «Ringrazio il presidente per questo sospirato contratto, ma penso che il rinnovo fosse ciò che volevamo tutti. Lo ringrazio perché mi dà la possibilità di indossare ancora la mia unica maglia, quella per cui ho sempre tifato e che amo. Ho altri due anni di responsabilità e so che possiamo fare grandi cose. Grazie per questa nuova esperienza americana», l’attacco di Francesco. «Sospirato è una battuta, eh… Come lo era stata quella dell’ultima maglia: il rinnovo era nell’aria, si sapeva già tutto…
«IO E LA LAZIO» – «Il rinnovo è sempre stato fuori discussione. Non avevamo dubbi sul fatto che avremmo avuto un contratto pronto all’inizio della stagione. Dal primo giorno ci siamo accorti che Francesco era un leader e continuerà ad esserlo», il virgolettato di Pallotta. Ancora Totti, poi. «I miei obiettivi per i prossimi due anni? Siamo partiti con il piede giusto, abbiamo trovato una quadratura di squadra e un allenatore competente che vuole far giocare bene la squadra e vuole soprattutto rispetto, quello che mancava negli ultimi tempi. Sarà una Roma competitiva». Domani sarà derby, intanto. «Una partita diversa dalle altre, come ho sempre detto. Si vive e si affronta diversamente ma fare un pronostico non è da me. Fortunatamente ci sono solo tre romani in squadra, gli altri lo soffrono come noi. E ci sono giocatori di esperienza come De Sanctis, Maicon e Strootman che sanno come affrontare queste partite, non sta a noi dirgli che è una partita differente. Noi siamo cresciuti qui, è normale che la sentiamo più degli altri. Ma alla fine vogliamo tutti la stessa cosa, cioè vincere», la chiosa di Totti.
«IO E LA NAZIONALE» Altri due anni per provare a raggiunge Piola, suggeriscono a Totti. «Il mio obiettivo è fare bene e vincere con la Roma. Se lo dovessi riprendere, anche se so che è quasi impossibile, ben venga. Ma non è un mio obiettivo, ormai i miei obiettivi sono altri. La Nazionale? Vi dico la verità: non ci penso. Penso solo a fare bene con la Roma. Da qui a maggio bisognerà vedere come starò, fisicamente e mentalmente. E, l’ho ripetuto tante volte, la mia Nazionale è la Roma. È normale che, se dovesse succedere qualcosa all’improvviso, sono a disposizione. Non è un no? È un nì». Poi, una riflessione agro-dolce. «Andare a giocare in Australia è stata una scelta personale di Del Piero. Lui era la bandiera della Juve e non è stato trattato come la Roma ha fatto con me e mi dispiace molto. E mi dispiace che Moratti lasci l’Inter». Attraverso internet, Totti ha ampliato le proprie emozioni sul rinnovo. «È il mio sogno. Il mio sogno infinito e il sogno di tutti i bambini romani e romanisti: giocare con la Roma, esserne il Capitano, indossare solo questa maglia, continuare a farlo… semplicemente fantastico. E grazie ai tifosi, sono unici e mi rendono fiero di essere il loro Capitano. Perchè? Perchè tutti noi la Roma la amiamo alla stessa maniera, una maniera assoluta, senza se e senza ma, giorno e notte, completamente e sempre».
IL BILANCIO DI JIM – Parola al presidente, infine. «Se consideriamo gli ultimi mesi, direi che ci sono stati cambiamenti positivi. Anche durante la tournée americana si notava un rapporto particolare tra i giocatori, un’unita d’intenti. Due momenti significativi di questa stagione: il gol di De Rossi a Livorno e l’esultanza, che sembrava che avessimo vinto la Champions League, è stata la dimostrazione della compattezza del gruppo. E poi nell’ultima partita, quando a risultato acquisito un nostro giocatore ha subito un duro fallo e tutta la squadra ha trasmesso questo un messaggio: se si fa qualcosa di scorretto a uno, lo si fa a tutta la squadra. Ci rendiamo conto che siamo in un processo in fieri ma stiamo procedendo spediti». E ieri sera Jim ha portato tutto il suo management a cena.