(D. Magliocchetti) A braccetto verso il derby. «E che sia uno spettacolo e una festa dello sport, allontanando qualsiasi forma di razzismo», lo slogan bello e distensivo lanciato dai due giocatori di Lazio e Roma, Ederson e Bradley e dal sindaco Marino. A due giorni dalla partita di campionato e soprattutto per stemperare i toni di una partita che non è mai semplice, soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico, le due squadre della capitale ieri sono state ricevute in Campidoglio presso l’Aula Giulio Cesare.
L’APPUNTAMENTO
Ormai una consuetudine alla vigilia dell’incontro di calcio tra biancocelesti e giallorossi, anche se forse l’evento si poteva organizzare e celebrare in modo diverso, dando pure la possibilità di parlare e confrontarsi con i diretti interessati, vista la materia così delicata. Invece il tutto è durato appena una ventina di minuti e poi ognuno per la sua strada.A rappresentare le due formazioni davanti al sindaco Marino, c’erano il laziale Honorato Ederson e il romanista Michael Bradley. Entrambi i giocatori sembravano piuttosto emozionati dall’idea di dover rappresentare le proprie squadre davanti alle istituzioni più importanti della città.
IL MESSAGGIO
Il primo a partire è il centrocampista statunitense: «Sono molto contento di essere qui e presentare il derby che è una partita bella e speciale. Tutti ci guarderanno e dovrà essere l’occasione giusta per fare vedere e dimostrare che Roma non è una città razzista». Poco più in là c’è Ederson che prende il microfono e spiega il suo pensiero e l’atmosfera che ci dovrebbe essere per una gara del genere: «Viviamo nella città più bella e visitata del mondo e dobbiamo dare il buon esempio. Da parte nostra dovremmo dare spettacolo, ma allo stesso tempo sia noi giocatori che i tifosi dobbiamo dare un segno di grande serenità».
UNA MAGLIA
Entrambi i giocatori hanno donato una maglia ufficiale della loro squadra con il numero uno e il nome del Sindaco. Marino ha ringraziato e a sua volta ai due calciatori ha donato una t-shirt con la scritta: «Il razzismo non gioca a Roma», un appello al quale hanno subito aderito sia il calciatore giallorosso, che quello biancocelesti, apparsi alquanto emozionati nel rappresentare le rispettive società. (…)