(A. Pugliese) Le dichiarazioni sono quelle di rito, «era tutto previsto» e «non c’è mai stato alcun problema ». A conti fatti è anche così, ma sta di fatto che la firma apposta ieri sul contratto biennale (fino al 2016, con tanto di brindisi con Pallotta a colpi di spumante) ha restituito un sonno tranquillo a molti, a cominciare proprio da Francesco Totti.
«Ringrazio il presidente per questo sospirato contratto », ha detto senza tentennamenti il capitano giallorosso, che poi però ci è tornato su così: «Era una battuta, come quella della futura maglia… In realtà si sapeva tutto». Già, anche se poi è vero che l’accordo c’era («Non c’è inchiostro nella penna», ha scherzato Francesco al momento della firma), ma i documenti sono stati preparati in fretta e furia giovedì notte, visto che Pallotta (a meno di incontri sullo stadio in questo momento non in agenda) lascerà Roma lunedì ed allora era meglio porre fine a questa telenovela, anche se in modo diverso da quello sognato (la Roma pensava ad un happening con filmati, video e interviste, si è dovuta accontentare delle maglie e dei cartonati personali di Totti). Francesco, insomma, giocherà fino a 40 anni anche «se per me può farlo fino a cento, se sta bene», ha detto ieri l’amico Mexes.
Totti, che sensazioni le lascia la firma di questo atteso rinnovo contrattuale? «È il sogno. Il mio sogno infinito e quello di tutti i bambini romani e romanisti. Giocare con la Roma, indossare solo questa maglia, l’unica che ho sempre amato e tifato. E poter continuare a farlo…».
A chi deve dire grazie per tutto questo? «Ai tifosi, che mi rendono fiero di essere il loro capitano. Ed a tutta la società, ai dipendenti ed ai collaboratori che mi dimostrano un affetto sincero. In questi due anni potremo fare grandi cose, grazie per questa nuova esperienza americana».