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GAZZETTA DELLO SPORT Roma-Lazio in tre duelli: chi vincerà?

Strootman

(A. Pugliese/D. Stoppini) – Ci mancava questa sfida. Mancava questo derby a dividere Morgan De Sanctis e Federico Marchetti, rivali oggi più che mai, oggi come sempre. Portieri come s’intendeva una volta, quelli che i piedi li sanno usare sì, ma giusto lo stretto necessario. Morgan e Federico si incroceranno all’Olimpico.

L’incrocio Le loro carriere, invece, si sono già date il cambio in Sudafrica nel 2010: a dividerli il c.t. Marcello Lippi, che prima li chiamò tutti e due per fare compagnia a Buffon. E poi, quando lo juventino si infortunò, scelse l’allora portiere del Cagliari, mossa che non è mai andata giù a De Sanctis: l’Italia andò male, le prestazioni di Marchetti non furono eccezionali e Morgan perse di fatto l’ultima possibilità di giocare un Mondiale.Da un’ulteriore chance, di fatto, si è tirato indietro lui stesso, a marzo, dando l’addio all’azzurro, lasciando (di nuovo) via libera all’ascesa del portiere della Lazio. Due tipi con le idee chiare: uno, Morgan, sfruttando il regolamento Fifa se ne andò dall’Udinese al Siviglia, l’altro finì in causa per mobbing ai tempi del Cagliari contro Cellino. E ora rieccoli, di fronte nel derby: De Sanctis è il portiere meno impegnato della Serie A (solo 6 tiri nello specchio subiti), Marchetti è la certezza di una difesa in emergenza. Comunque, guanti protagonisti.

IN MEZZO

Uno sarà al suo esordio assoluto, l’altro è già alla nona sfida personale con la Roma. Uno, che poi è Kevin Strootman, nei derby non conosce mezze misure, o li vince o li perde (quando era allo Sparta Rotterdam ha raccolto 5 vittorie e 4 sconfitte contro il Feyenoord), l’altro — Hernanes — alla Roma ha già segnato 4 gol tra campionato e Coppa Italia e, c’è da giurarci su, oggi punta alla manita. Di certo c’è che molto del destino delle proprie squadre, centrocampo, passa proprio da loro due.

Compiti d’élite Strootman oggi pomeriggio avrà un compito importante in fase difensiva, quello di dare un mano a sinistra a contenere le sfuriate di Antonio Candreva. Da quella parte, infatti, Garcia chiederà all’olandese uno sforzo in più, per cercare di aiutare Balzaretti (tra l’altro non al meglio) negli affondi dell’esterno biancoceleste. Insomma, Strootman è la chiave per cercare di sterilizzare uno dei pericoli peggiori della Lazio, se non il peggiore. Hernanes, invece dovrà dare man forte a Klose, andando a infilarsi negli spazi o magari, quando serve, operando anche da seconda punta. Di certo c’è che a secondo di come saprà galleggiare tra le due linee, il brasiliano può diventare molto pericoloso per gli equilibri difensivi della Roma.

DAVANTI

Tre gol a testa e l’incubo è servito. Per la Lazio si chiama Adem Ljajic, che ai biancocelesti ha già segnato tre volte in sei gare (compresa la sua prima rete ufficiale in A), per la Roma è Miroslav Klose: anche lui ai giallorossi ha già segnato tre gol (uno con il Bayern in Champions), di cui due pesantissimi e che hanno regalato due delle recenti 4 vittorie biancocelesti.

Voglia di riscatto Klose giocherà sicuramente, Ljajic molto probabilmente. Il serbo ha smaltito l’affaticamento muscolare e Garcia dovrebbe preferirlo dall’inizio a Gervinho, che sarà poi chiamato a partita in corso (quando ci saranno più spazi in cui poter sfruttare la sua velocità). Adem, però, dopo l’impatto positivo avuto con il Verona, stavolta deve riscattare la prova opaca di Parma, unica nota dolente di quella serata. Miro, invece, è chiamato al primo vero acuto stagionale, visto che (a parte il gol di Torino) in questo avvio di stagione ancora non si è visto il Klose di sempre. Lui, tra l’altro, i derby li ha sempre vissuti alla grande (dove non ha segnato, ha comunque contribuito, ad esempio determinando l’espulsione di Stekelenburg) e la Lazio si augura, ovviamente, che sia così anche oggi.

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