(E. Menghi) Il Cassetti di turno è il giocatore più discusso della Roma. Balzaretti, tre anni e nove mesi dopo l’«originale», scrive un altro pezzo di storia dei derby decisi dagli uomini meno attesi, da chi non ha il vizio del gol e nemmeno il piede prelibato. Eppure è lui il protagonista di questa stracittadina, che poteva portare il rimpianto di un palo e, invece, una manciata di secondi dopo gli regala la gioia più grande, l’abbraccio dei compagni e della Sud finalmente piena. Quando Balzaretti riemerge ha il volto bagnato dalle lacrime, perché quel gol «è come un simbolo», lo dice Garcia, che a Riscone l’ha dovuto consolare perché i tifosi l’avevano preso di mira dopo l’altro derby, quello che con questa vittoria la Roma spinge nel passato con prepotenza.
IL TEMPO La rivincita di Balzaretti
In Trentino, Balzaretti ha avuto il coraggio di confrontarsi con chi lo contestava, invitandolo ad andare a Parigi dalla moglie. Allora non avrebbe mai pensato che proprio un suo gol avrebbe eliminato un po’ di quel dolore: «Un piccolo riscatto, ma non ha cancellato niente. Dobbiamo continuare così. Siamo sulla strada giusta e non dobbiamo mollare. Se siamo la miglior difesa e siamo primi è perché ce lo meritiamo».
Forse lui in primis . Sabatini la pensa così: «È stato colpito a ripetizione anche quando non lo meritava, sembrava si riversasse su di lui la rabbia di chiunque. Non ha fatto partite brillanti, ma è affidabile. Guardate la sua commozione con il gol. Spero ci sia una tregua per lui ora». Le lacrime di Balzaretti entreranno negli almanacchi che parlano di emozioni vere, quelle che spesso regala un derby. «Ci voleva, era un periodo difficile. È anche un segnale che il giocatore più sotto esame sblocca la partita – riconosce lo stesso terzino –. Inutile girarci intorno, è un’emozione bellissima. Ho visto Daniele che quasi piangeva e mi sono commosso anche io. Sono contento di aver fatto felice i tifosi, è un sogno».
Ma lo sa che per continuare a sognare deve dare di più, anche se la storia giallorossa insegna che un gol nel derby ti fa vivere di rendita:«Spero di entrare nella storia con altre prestazioni, altre partite. Un gol è importante, ma non basta. Non facciamoci cogliere da entusiasmi eccessivi. Una grande squadra esamina anche gli errori durante le vittorie e continua a lavorare». Il well done di Cassetti arriva direttamente dall’Inghilterra, ma c’è poco tempo per i festeggiamenti: «La prossima partita è la più importante, ma il derby era uno spartiacque e può cambiare l’annata. Abbiamo fatto un piccolo capolavoro, è difficile fare proclami, ma naturalmente ci siamo». Un segnale l’ha dato lui, uno la Roma tutta.