(U. Trani) – Pazienza, equilibrio e disponibilità. Tre richieste di Rudi Garcia, a quanto pare subito esaudite, per iniziare il nuovo percorso nella seconda settimana di luglio. Non è ancora fine settembre e la Roma è da sola in testa alla classifica. Il primato in solitudine era ricordo antico.
IL PRIMATO
Bisogna tornare al 25 aprile del 2010. Quella notte la Sampdoria di Del Neri e Cassano, due ex, vinse all’Olimpico e lanciò l’Inter di Moruninho verso lo scudetto. Il destino, a volte, restituisce quello che in passato ha tolto. Proprio battendo la formazione blucerchiata, mercoledì sera a Marassi, Totti e De Rossi sono tornati a piazzare la bandiera giallorossa in cima al campionato. […]
NEL NOME DI RUDI
Garcia come Voeller. Due Rudi e lo stesso volo. Capaci di far decollare l’entusiasmo, di portarlo ad alta quota e di trascinarsi dietro la folla e anche gli altri che inizialmente non si fidavano. I credenti, però, sono altri. Quei giocatori che subito hanno sposato l’Idea del nuovo allenatore. A priori, pur non conoscendolo. Hanno detto sì a tutto, anche perché il francese, sempre aperto al dialogo, ha chiesto loro che cosa volevano fare da grandie soprattutto se volevano tornare grandi. «Ricostruire» è il verbo che spesso ha usato Garcia. Psicologicamente e tatticamente[…]
SEGRETI E VIRTÙ
La Roma è riapparsa, dopo la batosta terribile del 26 maggio, dalla finale di Coppa Italia, trofeo lasciato alla Lazio. Il passato per Garcia non esiste. Nè i giorni più brutti, nè i più belli. In questo senso cancella anche il presente che è poi quel primato in classifica a punteggio pieno. C’è solo il futuro. Ai calciatori e ai dirigenti lo ripete spesso. A Genova, vinta la quinta partita, già si stava informando sul Bologna, avversario di domenica sera all’Olimpico. «Questa città di grandi eccessi. Dall’entusiasmo è facile cadere in depressione. Quindi nel bene o nel male dovremo sempre guardare avanti» la sintesi del suo pensiero.
STRATEGIA DA CHEF
Cottura a fuoco lento che introduce la gran pappata. Infierire sui rivali stanchi. La Roma si comporta così dalla prima giornata. Il ritmo non è mai ossessivo ad inizio partita. Nessuna smania. Aspettare il momento buono per dare il colpo di grazia: 12 reti, tutte nella ripresa. E un gol incassato. Da lì nasce tutto il lavoro di Garcia, con l’addestramento quotidiano a difendere insieme. Tutti per uno: il portiere De Sanctis, il meno impegnato (e battuto) del torneo. Comportamento da squadra. Perché oggi la Roma è squadra. Solida per attenzione e organizzazione. Sa quando andare a vincere la partita, senza però mai far saltare l’equilibrio. Con il sacrificio di gruppo. Gli interpreti hanno più esperienza che nel recente passato e il francese si affida a un comitato di cinque-sei saggi. Tra loro, ovviamente, i capitani-senatori Totti e De Rossi. Ma anche il giovane Pjanic[…]
NO AL RINVIO CON IL NAPOLI
Sono 9 i marcatori (anche 10: Maicon ha festeggiato contro il Verona grazie all’autogol di Cacciatore) e 12 le reti. Gol per tutti i gusti. Non sono un’esagerazione i 17 calciatori utilizzati. La rotazione da forza alla panchina. Chiamati in causa pure Borriello e Taddei, fino all’ultimo giorno di mercato possibili partenti: il centravanti già due volte titolare, l’altro tre in corsa. Per questo la società giallorossa è contraria allo slittamento della garadel 19 ottobre all’Olimpico contro il Napoli. Per non fermarsi, rischiando di farsi cullare dall’onda di euforia. La Lega è stata avvisata.