(Gazzetta dello Sport) – In cento l’hanno attesa all’aeroporto di Fiumicino; altre migliaia di persone hanno preferito andare a dormire, ma non c’era niente da sognare, era tutto vero. Nessuno era più abituato ad andare a lavorare con la Roma prima in classifica:anche la sveglia, in giornate come queste, è meno pesante del solito. Hai voglia a parlare di piedi per terra, di calma e di aspettare esami più duri: l’entusiasmo è incontrollabile.
E oggi più che mai non esistono tifosi vip: qualcuno si è dimesso in estate o anche prima (a questi, sui social network, in tanti hanno chiesto di non farsi vedere più allo stadio Olimpico), gli altri parlano con il cuore ma facendo pure ragionare la testa. E, come sempre accade, ci sono anche gli eccessi, che tra Facebook e Twitter si sprecano. Tra chi «ha già messo la tenda al circo Massimo» e chi è convinto che «da marzo in poi si manderà a giocare la Primavera perché la Roma avrà già vinto lo scudetto», su Rudi Garcia sono tutti d’accordo: sia benedetto il giorno che Allegri ha detto no e Sabatini ha virato sul francese