(A. Pugliese/C. Zucchelli) Uno pensa ad un compleanno e si aspetta messaggi, sms, telefonate e mail di auguri, un po’ di post sui social network e magari qualche bigliettino. Di certo, non un trono, una torta gigante, un aereo con striscione personalizzato o una lupa stilizzata in bronzo. A Francesco Totti, invece, per i suoi 37 anni ieri è arrivato anche tutto questo, in un’altra giornata che segnerà con il circoletto rosso nel calendario dei suoi ricordi.
Sognando a lungo «È stato tutto molto bello: questa è Roma ed io sono sempre più fiero di rappresentarla», ha detto Francesco alla fine di una giornata dove ha brindato con i compagni a colpi di champagne, accompagnato da pizza e torta.«Lui è giovane nella testa—dice Garcia— Conoscevo il fuoriclasse, ho scoperto una persona di grande qualità. Di solito si parla di leggenda quando uno smette di giocare, io sono felice di poterla continuare a scrivere insieme con lui». Già, soprattutto con la Roma capolista. Nella sua vita, Francesco non aveva mai festeggiato in vetta da solo.
«Un compleanno speciale, era tanto tempo che non eravamo primi—dice lui — Vivo il primato con grande tranquillità. Il campionato è lungo e e ci sono squadre più forti di noi che alla fine diranno la loro. Ma non avendo le coppe, possiamo fare una grande stagione. Dobbiamo mantenere questa rotta, ma sappiamo che non sarà semplice». Poi, con un bel po’ di orgoglio: «E comunque siamo primi, dipende da noi».
Regali e sorprese Il pomeriggio speciale di Francesco è cominciato con lamegatorta (di 37 chili) e finito con la lupa stilizzata, alle cui mammelle c’erano i tre tricolori vinti dalla Roma. Un caso che le mammelle fossero 4? Forse, di certo non è stato un caso quello striscione («Per te parla la storia. Auguri immenso capitano») trascinato sopra Trigoria durante l’allenamento, a cui Totti ha risposto salutando a lungo l’aeroplano. Poi, una volta uscito da Trigoria, la solita ressa a caccia di autografi. «Francè, è una vita che t’aspetto» gli ha urlato un giovane tifoso. Magari la prossima idea, nel 2014, sarà proprio la sua…
Benatia & De Rossi Ma ieri a Totti (la sera ha festeggiato a casa dei genitori con i figli ma senza Ilary, impegnata in un evento allo stadio dei Marmi) è arrivata anche una carrellata di auguri via Roma Channel. Dirigenti, tifosi, Garcia e compagni. Alcuni ironici («Ciao mio capitano, sono il venditore di tappeti» sono quelli di Benatia, a cui Totti ha risposto con un «È devastante, nessuno pensava così forte»), altri sentiti.
Come quello di De Rossi: «Capitan Futuro per me è una condanna perché non smetti mai — ha detto Daniele —Ma con quello che fai ancora in campo posso accettarlo, vorrà dire che mi farò una fascia da vice capitano. Quest’anno è cominciato come ci auguriamo ogni volta, magari riusciamo ad aggiungere qualcosa di importante: fammi vincere». Per poi aggiungere, scherzando: «E mettete na’ mano sulla coscienza, il prossimo contratto lo dovrò rinnovare con te dirigente». Già, da capitan Futuro?«Con Daniele ho un rapporto speciale — chiude Totti — Da una parte spero possa diventare capitano il prima possibile, dall’altra il più tardi possibile». Se si vince, non sarà un problema…