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IL MESSAGGERO Benatia, il super ministro della difesa

Benatia

(S.Carina) – Da Roma indifesa a bunker. La metamorfosi giallorossa passa soprattutto per la ritrovata affidabilità del reparto arretrato. A livello difensivo nei massimi campionati continentali solamente i campioni di Grecia dell’Olympiacos possono vantare gli stessi numeri della squadra di Garcia. Del resto un gol subito dopo sei giornate non è cosa di tutti i giorni. Soprattutto se questo si somma al primato in classifica e al miglior attacco del torneo (17). Nella Roma dei primati, però, spicca soprattutto il dato riguardante la solidità difensiva come l’altra sera ha rimarcato De Rossi: «Ho preso una ammonizione assurda sul 5-0 proprio perché ci teniamo a non subire reti. La storia insegna che i campionati si vincono con la miglior difesa piuttosto che con il miglior attacco».

RETROGUARDIA STORICA
Sarà che negli ultimi due anni la porta giallorossa era stata violata per ben 110 volte (54 e 56), fatto sta che negli 86 anni di storia della Roma non era mai accaduto che i giallorossi subissero un solo gol nelle prime sei giornate. Per tornare a trovare una difesa ermetica come quella mostrata da Garcia in questo avvio di stagione, bisogna ampliare la ricerca. Negli ultimi 20 anni è successo solamente con l’Udinese – due stagioni subì una rete dopo sei partite (capitolando poi alla nona giornata, sconfitta 2-0 contro il Napoli) – e il Milan (stagione ‘93-’94) che riuscì a mantenere la porta inviolata sino all’ottava giornata (Milan-Atalanta 2-1).

LA RIVELAZIONE
Come è potuta avvenire una trasformazione del genere in pochi mesi? Se i calciatori (De Sanctis, Maicon e Benatia al posto di Stekelenburg, Piris e Marquinhos) hanno certamente il loro peso, il segreto non sembra essere (esclusivamente) negli uomini ma nel cambio di atteggiamento complessivo del gruppo. Davanti alla difesa ora agisce De Rossi che coadiuvato da Strootman forma una diga difficile da superare. La squadra poi, gioca compatta e raramente si allunga prestando il fianco alle ripartenze avversarie. Tuttavia una menzione particolare la merita Benatia. Arrivato con qualche scetticismo di troppo il marocchino sta dimostrando di essere il valore aggiunto del reparto arretrato. Non solo insuperabile nella marcatura degli attaccanti avversari ma nelle ultime due giornate anche goleador. Con la rete segnata al Bologna è ad una sola lunghezza dal record personale, siglato nella prima stagione all’Udinese che tre anni fa lo acquistò in Francia dal Clermont per 500mila euro. Personalità è la sua parola d’ordine: «Appena sono arrivato ho sentito dire che ero costato troppo. Con il carattere ho cercato di mostrare subito il mio valore». L’altra sera, dopo la rete al Bologna, ha gioito mimando la mitraglia. Con quell’esultanza Benatia ha evocato il ricordo di Batistuta e con l’argentino una stagione che è rimasta indelebile nei ricordi di ogni tifoso. Sarà (forse) anche per questo motivo che a Trigoria, per evitare quanto accaduto lo scorso anno, si sta studiando la possibilità di evitare la tournée americana nella pausa invernale del campionato. Intanto sabato a Milano saranno circa 3000 i tifosi al seguito.

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