(G.D’Ubaldo) – Simone Perrotta la Roma la conosce bene. (…) «Il punto in comune con quella squadra è Totti. Faceva l’attaccante centrale come lo fa adesso. Francesco è un attaccante atipico. Lascia gli spazi per gli inserimenti degli esterni. Garcia gioca con due esterni molto larghi, rispetto alla Roma di Spalletti manca il trequartista. (…)
Totti è sempre il giocatore che caratterizza il gioco della Roma, con un modulo o con l’altro
“Si muove come dice lui, con grandissima libertà su tutto il fronte d’attacco. Rispetto allo scorso anno non lo vedo sulle corsie esterne ed è meglio. Non so se Francesco preferisce una posizione più centrale, per lui è indifferente. Non l’ho mai sentito lamentarsi per il ruolo, ma credo che lui possa dare il meglio in una posizione più centrale. Lì è veramente un valore aggiunto”.
Al di là dell’aspetto tattico questa Roma sembra molto simile a quella del primo periodo di Spalletti per la coesione dell’ambiente
“Dall’esterno traspare questo e i risultati sono la conseguenza di questa compattezza. Negli ultimi due anni mancava un po’ di esperienza, di età, di partite giocate a un certo livello. Questa voglia di aiutarsi tutti per il bene della squadra si nota anche da piccoli particolari. Domenica per non prendere gol De Rossi ha rimediato un’ammonizione, Balzaretti è stato con il fiato sul collo agli avversari fino al novantesimo, nonostante il risultato non fosse più in discussione. Tutto questo è merito dell’allenatore”.
La Roma può dare continuità a questo sorprendente inizio di campionato?
“E’ chiaro che se ragioniamo sui risultati di queste prime giornate un po’ di sorpresa c’è, ma se analizziamo le prestazioni sicuramente no. La Roma ha sempre meritato di vincere e ha dominato l’avversario. Questa squadra ha tanta qualità, anche più di Juve e Napoli”.