(D.Galli) – Tutti ad ammirare la Roma. Tutta Europa a godersi le bellezze di una squadra fin qui perfetta, a guardarla dal basso verso l’alto. Solo tre club possono guardare negli occhi la Roma di questo inizio stagione. Solo altri tre hanno fatto bottino pieno. Sei su sei in Italia è un’enormità, forse tanto quanto fare sette su sette in Spagna. Ci sono riuscite il Barcellona degli extraterrestri e la sorpresa Atletico Madrid di Simeone. Poi si va in Belgio per far visita allo Standard Liegi che ha uno score di nove vittorie su nove. Tante. Ma il campionato belga non è mica la Serie A. La Roma ha dunque fatto qualcosa di grande, anche se, e lo ripetono tutti, giocatori compresi, non ha fatto ancora niente.
Nessuno tra qualche mese si ricorderà questo inizio folgorante se i risultati non continueranno ad arrivare, se non si raggiungeranno gli obiettivi fissati. Vietato fermarsi, vietato avere il benché minimo senso di sazietà, vietato sfilacciarsi. Un pericolo che a dire il vero non sembra imminente. Perché la Roma dei record è anche e soprattutto una Roma granitica. Nelle sue certezze, nella voglia di riscattare il passato, nel fare gruppo. I giallorossi si muovono tutti assieme in campo e anche fuori. Domenica sera, dopo aver dato il 5 al Bologna la squadra è andata a cena in un noto ristorante di Ponte Milvio a testimonianza di una grande unità. Si respira una bella aria nella Capitale, in ogni punto della città, da nord a sud, da Ponte Milvio a Trigoria. E adesso anche il resto del mondo si sta accorgendo di Rudi Garcia e dei suoi ragazzi. […]
Ma, se è vero che bisogna restare coi piedi ben piantati a terra, è anche vero che dopo questo inizio è bello sognare il traguardo massimo. Troppo? Forse. Ma intanto per i bookmakers la quota scudetto dei giallorossi è scesa a 8. […]
E adesso vengono il difficile e il bello. Adesso c’è da vedersela con le grandi o aspiranti tali. Come l’Inter, che non sarà la favorita per lo scudetto, ma che è pur sempre lì a un paio di passi dalle prime inseguitrici. «Napoli e Juve molto più forti? Vedremo negli scontri diretti – ha detto Garcia -. Due punti (quelli di distacco, ndr) non sono nulla». Ma 18 cominciano a essere qualcosa.