(C. Zucchelli)«Sì, la società mi ha chiesto un parere sul mio connazionale Strootman. È giovane, è forte, ha grandi qualità». Parole di Maarten Stekelenburg a Walter Sabatini? No. Parole di Wesley Sneijder a Marco Branca. Due anni e mezzo fa. Quando l’olandese eroe del triplete con l’Inter era ancora nerazzurro e il direttore tecnico dell’Inter andò da lui per chiedergli un consiglio su questo centrocampista dell’Utrecht di cui tutti gli avevano parlato benissimo. Sneijder raccontò il retroscena alla stampa di Amsterdam, ma aggiunse di non sapere i motivi per cui l’affare non andò in porto. Trenta mesi dopo, alla vigilia della partita di San Siro, le cronache ufficiose raccontano di un Branca non troppo convinto e di un Psv più rapido a tesserare il calciatore.Il quale, arrivato in Italia con due anni di ritardo, in sole 5 partite con la Roma è diventato un punto fermo della squadra.
NIENTE LUCI A SAN SIRO Evidentemente lo stadio Meazza non era nel suo destino: prima il tentativo (timido) dell’Inter, poi quello più deciso del Milan che, per stessa ammissione di Galliani, non poteva permettersi «un tale investimento». Ha solo 23 anni Strootman, ma per i suoi allenatori ne dimostra almeno dieci di più. Gli affidano sempre compiti di responsabilità e la partita di stasera non fa eccezione, visto che a lui Garcia ha chiesto di pressare sulle fonti di gioco dell’Inter, tenendo d’occhio in particolare Alvarez.
DESIDERATO Lo straripante inizio di stagione di Strootman, che dopo aver saltato il debutto di Livorno per infortunio è stato sempre impiegato da Garcia, ha avuto ampio risalto in Europa, tanto che in Inghilterra dicono che Moyes lo avrebbe indicato come primo rinforzo per lo United del prossimo anno. Non solo: anche in Germania ha molti estimatori, ma la Roma, che scottata dall’esperienza Stekelenburg non pensava potesse avere un inserimento così facile, sembra intenzionata a resistere a tutti gli (eventuali) assalti.Contenta che Branca, due anni fa, non abbia poi ascoltato il consiglio di Sneijder.