(A.Catapano) Ritorno al futuro o L’attimo fuggente: a quale film assisteremo stasera? Lo sapremo tra qualche mese e molte partite. Solo allora potremo dire cosa è stato questo Inter-Roma, se uno scontro tra poteri tornati forti o l’ultimo duello tra illustri peones. Insomma, se stasera si farà la Storia di questo campionato o per interisti e romanisti sarà sempre la stessa storia.
Trofei e illusioni Le cronache recenti raccontano di una partita tra nobili decadute e inacidite. Nelle ultime tre stagioni, il massimo della libidine è stato un doppio confronto nelle semifinali della scorsa Coppa Italia, stravinto dalla Roma (che, a posteriori, avrebbe fatto meglio a perdere). Per ritrovare una sfida al vertice, bisogna risalire al 27 marzo 2010, quando un gol di Toni portò la Roma a un punto dall’Inter, che era in testa e ci sarebbe tornata dopo un breve e illusorio sorpasso giallorosso, giusto in tempo per lo storico Triplete. Quel Roma-Inter fu l’ultimo capitolo di un quinquennio in cui nerazzurri e giallorossi si spartirono due scudetti, cinque Coppe Italia e quattro Supercoppe. La Roma si accontentò di poco, ma insomma era già una soddisfazione esserci.
Un anno fa, alla 2agiornata, Zeman impartì una lezione a Stramaccioni. Il calcio italiano annunciò una nuova fase del boemo, meno talebano e più vincente. Ci vollero pochi giorni per capire che era stato un caso e che il vecchio Zeman, in realtà, era più ortodosso del giovane. Perciò stasera, comunque vada, andateci piano.