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LEGGO Totti per tutti

Totti

(F.Balzani) – La Grande bellezza passa per il Sacro Gra. Tradotto: la Roma dei record osannata in tutta Europa passa per i piedi di Francesco Totti. Servono due film multi premiati (e ambientati nella capitale) per spiegare il momento magico dei giallorossi che a San Siro sabato hanno vissuto una serata da Oscar, alimentando i sogni scudetto.

L’attore protagonista, al suo 21˚ anno di onorata carriera, è ancora il capitano che ha messo lo scarpino in tutti e tre i gol messi a segno a Milano (primo 0-3 al Meazza nella storia della Roma) sfondando quota 230 reti in serie A, siglando la sua 50ª doppietta in gare ufficiali e avvicinandosi all’ennesimo record: Del Piero con 290 centri è lontano 5 lunghezze in vetta alla classifica dei giocatori che hanno segnato più gol con la stessa maglia in tutte le competizioni. Passiamo ai dati stagionali: Totti è il giocatore della Roma che ha calciato più volte nello specchio della porta (8), il primo in Italia nella classifica degli assist (26), il più anziano in Europa ad aver segnato 3 gol. Numeri che valgono più di tonnellate di retorica anche se i tanti applausi ricevuti a San Siro dai tifosi nerazzurri sono forse il premio più bello per Francesco.

Non tutti insomma la pensano come Bonolis («Non lo porterei al Mondiale, è indolente nel recupero palla»). Ad esempio Fiorello, altro tifoso interista doc: «Francesco in Brasile lo porterei eccome». O Delio Rossi: «I miei attaccanti devono rientrare, prendano esempio da Totti». Il nome del numero dieci ieri ha attraversato lo stivale. La Grande Bellezza della Roma di Totti e Garcia intanto ha fatto scattare i paragoni con le più belle squadre giallorosse del dopoguerra: quelle di Liedholm, Capello e Spalletti. Difesa blindata, fasce bloccate, centrocampo di qualità e quantità, nessun punto di riferimento e le incursioni di Florenzi e Gervinho. Risultato? Rigori esclusi, la Roma ha inquadrato lo specchio della porta 45 volte a fronte di 15 tiri subìti. E i gol sono arrivati da ogni reparto: 4 dalla difesa, 8 dal centrocampo, 8 dagli attaccanti.

Intanto fioccano nuovi record: 7 volte è successo che una squadra vincesse le prime 7 (4 la Juve, 2 il Milan e 1 l’Inter) e solo in questo ultimo caso poi non si è vinto lo scudetto. Nessuna di queste sette però ha avuto una differenza reti così (+19). E anche nel resto del mondo se ne sono accorti: per lo spagnolo Marca sono «numeri da scudetto», il brasiliano O Globo parla di «Impero romanista» mentre France Footbal si chiede «dove può arrivare la squadra perfetta di Garcia?»

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