(M.Ferretti) La prima volta che affrontò il Napoli, Francesco Totti aveva compiuto da poco diciotto anni. Carlo Mazzone, allenatore della Roma, lo schierò dal primo minuto, all’Olimpico, ma la prestazione di colui che sarebbe diventato il più grande giocatore della storia giallorosa non fu particolarmente brillante. Al punto che Mazzone dopo una manciata di minuti della ripresa lo richiamò in panchina, sostituendolo con Roberto Muzzi. La partita finì con un pareggio, uno a uno, grazie a Moriero che pareggiò con un colpo di testa la rete del vantaggio partenopeo firmata da Boghossian. Era il 6 novembre del 1994 e nelle file del Napoli, con la maglia numero 11, c’era Fabio Pecchia, che oggi siede sulla panchina del Napoli come vice di Rafa Benitez.
AMARCORD
Pecchia fa l’allenatore, Totti è ancora il mattatore. E, reduce dalla doppietta di Milano in casa dell’Inter (la sua 50esima in carriera), il capitano non vuole assolutamente fermarsi. Per sé e per la sua Roma, capolista a punteggio pieno. Da quella domenica di diciannove anni fa, Totti ha affrontato il Napoli altre 17 volte, vincendo nove partite, la prima nell’aprile del 1996 (Roma-Napoli 4-1) caratterizzata da una tripletta di Marco Delvecchio. Ecco perché la voglia di centrare, venerdì, il suo successo numero 10 è quanto mai forte, perché vista la classifica sarebbe una vittoria da sei punti. In più, Totti ha nel mirino (almeno…) la rete numero 8 agli azzurri: ne ha già firmate 7, la prima nel febbraio del 1998 (Napoli-Roma 0-2), le ultime (doppietta) nell’ottobre del 2009 (Roma-Napoli 2-1, De Sanctis tra i pali partenopei), una sconfitta che portò Walter Mazzarri sulla panchina campana al posto di Roberto Donadoni. Facendo un po’ di conti sono quattro anni che Totti non dà un dispiacere al portiere del Napoli: visti i suoi grandissimi numeri, una sorta di mini tabù che Francesco vuole sfatare in fretta.
IL DOLORINO
Nella passata settimana Totti è stato tenuto ai margini dell’allenamento della squadra per via di un piccolo risentimento all’altezza del gluteo. Rudi Garcia ha preferito non forzare la situazione e oggi verificherà il tutto direttamente con Francesco. Che non pensa assolutamente ad un’assenza nella partita di venerdì sera all’Olimpico. Il capitano finora non soltanto non ha saltato una partita (talvolta, è vero, è stato sostituito) ma ha dato un contributo fondamentale al primato dei giallorossi. Basti pensare, ad esempio, che è in cima alla lista degli assist-man del campionato, con 25 gioielli in sette partite. Sette in più (in media uno in più a partita) del secondo, il milanista Robinho. Inoltre, Francesco ha già messo a segno tre reti. Un rendimento strepitoso, se si pensa che ha compiuto 37 anni solo poche settimane fa. Totti, però, sembra aver fermato il tempo. Ci sono giocatori della sua età hanno smesso da una vita, altri che si arrangiano in campionati minori mentre lui detta ancora legge in serie A. Rafa Benitez, allenatore del Napoli, lo sa alla perfezione e per questo sono giorni che dà istruzioni mirate a Valon Behrami che, con tutta probabilità, venerdì sarà il primo controllore di Francesco.