(T.Carmellini) – Ora passeremo giorni a vedere e rivedere il presunto fallo di Juan suJovetic con quella maglia che si allunga. Ma a velocità naturale, obiettivamente, quel rigore si dà e non può essere un alibi per questa Roma che a Firenze ha perso la testa. I giallorossi hanno chiuso la gara in otto: pazzesco! Della serie: piove sul bagnato, la scena della «parata» di Bojan nel finale non si può vedere ed è sintomo della follia collettiva che sta travolgendo questo gruppo in bambola. Il capitombolo di Firenze che mette la Roma in negativo (ora sono più sconfitte che successi: sei a cinque, più 2 pareggi), svela tutti i limiti di questa squadra ancora in costruzione che al momento non può fare a meno di alcune pedine fondamentali.
Giusti tutti i discorsi sulle regole, sul buonismo di un gruppo in via di formazione, e sul teorema dell’uguaglianza modello «Totti vale Barusso». Ma siamo sicuri che sia proprio così!? Perché, fino a prova contraria, nel calcio la differenza la fa molto spesso per non dire sempre, la qualità dei giocatori. Volendo sorvolare sul capitolo Totti (perché è andato in panchina lo sa solo il tecnico, ma ci può stare visto il lungo stop e l’infortunio…), ma non sarebbe stato meglio a Firenze avere in campo il miglior attaccante visto finora!? Quello arrivato al punto di essere, nonostante un doppio passaporto, convocato dal ct azzurro Prandelli!? A vedere le azioni da gol dei giallorossi al Franchi verrebbe da dire di si: dopo la botta di Gago da fuori (6’) e il tiro-cross di Bojan (12’), niente altro. La Roma ha fatto gioco (almeno fino al raddoppio viola) ma non ha tirato e quando metti il pallone in mezzo dalle fasce, se hai uno un po’ più alto di Bojan forse è meglio… forse! Ora è difficile pensare positivo, anche perché la piazza ha perso la pazienza e per la prima volta ieri «Zichichi» è uscito contestato dai tifosi. Un brutto segnale in vista delle prossime sfide con Juve e Napoli: due partite per niente facili, la prima delle quali da giocare tra squalifiche e infortuni in un Olimpico che non farà più sconti. La società tiene duro, Baldini è chiaro nel dopo-gara: «Dobbiamo tenere la barra diritta, finché è possibile…».
Forse qualche dubbio sta venendo anche a lui. In coda un’annotazione sulla leggenda del «rigore per la Roma». Quest’anno igiallorossi sono gli unici a non aver ancora avuto un rigore a favore… nonostante Unicredit!