(V.Piccioni) – È il giorno del Consiglio federale del calcio che cambierà le norme sulla «discriminazione territoriale». E nelle ultime ore il menu del lavoro del governo del pallone si è arricchito di un altro argomento nel quadro della revisione delle sanzioni. Oggi, infatti, potrebbe essere votata la sospensione condizionale della pena sul tema dei cori discriminatori, una novità che si unirebbe a quella già annunciata in questi ultimi giorni, cioè l’attenuarsi della pena per la recidività: dalla chiusura dell’intero stadio a quella del settore incriminato.
ARRIVA LA CONDIZIONALE Ma a cambiare il quadro c’è ora l’avvento della «condizionale». La prima sanzione potrebbe essere sospesa. Il tutto fa parte dei regolamenti Uefa, la durata è di un anno: potrebbe essere il tentativo, questo è il ragionamento che dovrebbe trovare spazio nel Consiglio, di dare un’altra chance per isolare i profeti dell’insulto razzista. Una sorta di cartellino giallo. Naturalmente, in questo caso la recidività porterebbe al rosso diretto.
COMPROMESSO Dopo le polemiche sulla squalifica dello stadio del Milan per i cori odiosi contro i napoletani, «congelata» dalla Corte di Giustizia federale, la Lega aveva inviato una lettera alla Federcalcio per cambiare le sanzioni. Abete aveva già fatto intravedere la soglia del compromesso nei suoi interventi pubblici: da una parte un alleggerimento delle norme, dall’altra la salvaguardia della «discriminazione territoriale», che fa parte delle norme calcistiche (ma anche di altri sport) con una lunga giurisprudenza alle spalle.
UNIFORMITA’ Infine, ci sarà da trovare la quadratura del cerchio per codificare meglio il momento in cui scatta la segnalazione, sia da parte del sestetto arbitrale sia dai collaboratori della Procura federale. Cioè: quale numero di persone coinvolte nei cori discriminatori giustifica la messa agli atti della situazione ?