(M. Cecchini) La scelta del basso profilo assomiglia a una presa sicura, di quelle da cui il pallone non può mai sfuggire. Ma Morgan De Sanctis ci perdonerà se la sfida tra Roma e Napoli, invece, ruba la vetrina. Classifica a parte, restano almeno due indizi da evidenziare per sottolineare l’importanza del match: le richieste di biglietti omaggio che giungono alla Roma e al Coni da quasi tutti i partiti presenti in Parlamento oltre che da legioni di attori, attrici, vip e presunti tali (ma pagarli no?) e l’arrivo a Roma – roba di ore – del presidente James Pallotta, che dopo tanti dileggi avrebbe voglia di passare all’incasso della felicità. Con queste premesse, corroborate anche dal puntuale ritorno delle voci sull’interesse di partner internazionali al vaglio dell’advisor Morgan & Stanley e dai 60.000 attesi domani all’Olimpico, la squadra giallorossa non ha voglia di alzare il piede dall’acceleratore, anche se De Sanctis, ex di lusso, prova un po’ a frenare, anche perché ha il cuore in subbuglio.
SASSOLINI – D’altronde, già alla fine della partita con l’Inter, la testa di Morgan era al Napoli. «Qualcuno mi voleva far chiudere la carriera in anticipo per aiutare nella crescita un altro (Rafael, ndr) aveva detto ma io sono orgoglioso e ho le mie caratteristiche. E non capisco perché si dica che io non prendo gol perché mi arrivano pochi tiri. Quando Buffon, Neuer e Cech non prendono reti si dice che sono grandi portieri e se succede a me no. Il risultato viene legittimato dalla prestazione ». Proprio vero, soprattutto perché a Napoli ha avuto momenti unici. «Questa partita per me sarà tutta diversa dice ai microfoni di Sky gli ultimi quattro anni sono stati intensissimi. Credo che il Napoli, rispetto allo scorso anno, sia più forte e completo. Benitez può fare un ottimo lavoro con l’organico che ha disposizione. Ma questo primato della Roma è una soddisfazione collettiva. In questo risultato c’è il lavoro che abbiamo iniziato a fare da luglio con tutta la squadra e che nelle prime sette partite ci ha visti molto attenti e scrupolosi. Subiamo pochi gol perché lavoriamo di squadra, e questo è un gran vantaggio».
OCCHIO ALLA JUVE – Ma De Sanctis ci tiene a evidenziare il valore delle avversarie. «Certo, è un momento importante della stagione, ma siamo soltanto all’inizio. La Juventus ha il vantaggio di avere lo stesso tecnico per il terzo anno consecutivo, il Napoli ha una struttura consolidata e una rosa che è stata rinforzata. Per fortuna abbiamo scoperto un grande allenatore come Garcia. Dice sempre la parola giusta al momento giusto. Il nostro è un gradissimo timoniere sia dal punto di vista tecnico che comunicativo». Un ottimismo che mette in ombra il meno 31,74 fatto registrare ieri dal titolo in Borsa. Un problema? Macché davanti a un cammino del genere tutto passa in secondo piano. IlNapoli è avvisato. parola di ex.