(P. Liguori) – L’esame di maturità è stato superato a Milano. Abbiamo scoperto di essere tra i migliori della classe e abbiamo preso atto che il Capitano Totti ha un numero sconfinato di ammiratori. Lodi e aggettivi lusinghieri sono arrivati a tonnellate. Perfino troppi: curioso, ma anche imbarazzante. Abbiamo scoperto definizioni di Francesco che nemmeno conoscevamo noi, che l’abbiamo seguito dal primo giorno. Il miglior calciatore italiano di tutti i tempi, abbiamo perfino sentito. Bene, i riconoscimenti per il Capitano sono meritati e ci rendono orgogliosi. Però, facciamo attenzione: sono anche parole di miele che vogliono far dimenticare le troppe occasioni nelle quali Totti è stato sminuito e denigrato.
Lui e tutta la Roma con lui. Ora non possono proprio dire niente di male, rosicano ma con il profumo In bocca, per stordirci. Molti sperano che, dopo la sosta, l’imbattibile macchina di Garcia cominci a perdere i pezzi. Non facciamoci illusioni, bisogna continuare senza esitazioni e non farsi fermare dal Napoli di Benitez, che è grande squadra, con un allenatore che non commetterà gli errori di sufficienza di Mazzarri. Se vogliamo tornare stabilmente ai primi posti della scena per restarci, dobbiamo fare come il Conte di Montecristo: tornare a piccoli passi, quasi in incognito, con la micidiale umiltà del suo allenatore francese.