(A. Pugliese) – Scaramanzia a parte, chissà cosa penserà Rudi Garcia se stasera dovesse arrivare davvero l’ottavo successo consecutivo, ad una sola vittoria di distacco dal record del 2005-06 della Juventus di Capello. «Ma a quella squadra è stato revocato lo scudetto, io preferisco prendere come riferimento altre due squadre che di gare consecutive ne hanno vinte otto — dice il tecnico della Roma in un’intervista a Le Figaro — Tra queste c’è la Juve di Platini e per un francese per cui per molto tempo il miglior giocatore è stato proprio Michel, questo vuol dire molto». Tradotto, per Garcia la Juve di Capello non esiste ed allora oggi—contro il Napoli — punta ad allungare la striscia anche per questo, per eguagliare la Juve di Platini (‘8586) e quella del ‘3031.
Macchina da sprint In entrambi i casi, i bianconeri alla fine vinsero lo scudetto, anche se su questo Garcia resta ancora abbottonato. «Noi restiamo un’outsider, le favorite per lo scudetto sono il Napoli e la Juventus— dice Garcia—E’ esattamente la stessa cosa che sta succedendo in Spagna: l’Atletico le ha vinte tutte, 8 su 8, ma per il titolo Barça e Real restano favorite. Certo, se alla fine ci trovassimo a competere nello sprint conclusivo, perché no?». Già, e una vittoria stasera potrebbe alimentare quella corsa (soprattutto dal punto di vista dell’autostima), anche se siamo solo all’ottava giornata. «La squadra perfetta non esiste, la Roma ora è una macchina che va veloce e tutti i semafori sono verdi. Ma non dobbiamo dimenticarci di mettere le benzina…».
Napoli doc Ma se per Garcia il derby era una partita da vincere a tutti i costi, la sfida di stasera si può anche pareggiare? «Noi giochiamo sempre per vincere e anche con il Napoli proveremo a fare l’exploit. Benitez è un grande allenatore e un esempio, ma stasera non è Garcia contro Benitez. Il Napoli è costruito per vincere lo scudetto e giocarsela anche in Champions. So che con il Marsiglia non possono fare passi falsi, ma so anche che stasera giocheranno al massimo. Chi temo di più? Tutta la squadra: se non gioca Higuain c’è Pandev, se non gioca Insigne c’è Mertens, hanno la rosa per giocare ogni tre giorni. Per questo sono favoriti, possono cambiare giocatori senza abbassare il livello».
Futuro Certo è che, ogni giorno che passa, intorno a Garcia c’è sempre più attenzione. «Ma io cerco sempre di essere equilibrato e di calmare l’euforia, perché una stagione non può essere un lungo fiume tranquillo. Finché il progetto del club è adeguato al mio, non ho motivi per andarmene. Ora sono a Roma, non era previsto. E in ogni caso, spero che il mio futuro sia qui». Se oggi dovesse arrivare l’ottava vittoria, però, in quel futuro — giocoforza — dovrà cominciare a spuntare anche la parola scudetto.