(F. Balzani) – «È stata una vittoria di Pirro». Garcia suo malgrado anche stavolta aveva visto lungo. Francesco Totti venerdì sera contro il Napoli ha rimediato infatti un infortunio lo terrà fuori almeno per un mese. «Lesione miotendinea e muscolare degli ischiocrurali », la diagnosi emersa dagli esami strumentali ai quali il capitano si è sottoposto sabato notte in gran segreto al Campus Bio Medico di Trigoria.
«Ho sentito un dolore nuovo, mai sentito prima», avrebbe detto preoccupato Francesco al suo staff. Ieri mattina alle 7 (dopo una giornata di relax passata a Gardaland con la famiglia) il numero dieci ha portato con sé la documentazione e varcato i cancelli di Villa Stuart. Ad attenderlo il professor Mariani che lo ha sottoposto ad una ulteriore risonanza magnetica. Il risultato è stato lo stesso. Ma cosa sono gli ischiocrurali? Sono muscoli situati nella loggia posteriore della coscia. Nello specifico si dividono in bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso: il primo si inserisce sulla testa del perone e sul condilo laterale (protuberanza che permette l’articolazione) della tibia, il secondo sul condilo mediale e il terzo sul lato mediale. Si tratta di zone molto sollecitate da chi gioca a calcio. Le loro lesioni rappresentano circa il 12% degli infortuni a livello professionistico e Totti già aveva avvertito un fastidio dopo la sfida di San Siro con l’Inter. La voglia di partecipare al big match col Napoli lo aveva portato però a stringere i denti. Ora a spaventare non è tanto la lesione muscolare quanto quella tendinea, che verrà valutata meglio da ulteriori esami programmati tra una decina di giorni. Solo allora si conosceranno i tempi di recupero che variano dalle 4 alle 6 settimane. Nella migliore delle ipotesi il capitano tornerà dopo la sosta di metà novembre in casa col Cagliari, lunedì 25, saltando oltre alla trasferta di Udine (tabù per lui che vi ha potuto partecipare solo 10 volte su 20 nella sua carriera) anche Chievo, Torino e Sassuolo. Nella peggiore si rivedrà contro la Fiorentina all’Olimpico l’8 dicembre. In questi primi 10 giorni di cure intanto Totti dovrà sottoporsi ad una terapia di tipo conservativo. Basata cioè su stretching e sedute fisioterapiche.
«Ora viene il difficile – ha commentato De Sanctis a Radio Marte – L’infortunio di Totti ci crea complicazioni, ma sono fiducioso lo stesso. Riusciremo a superarle con la forza del gruppo. Scudetto? Lotteremo per entrare nelle prime cinque. Napoli e Juve restano le più accreditate alla vittoria finale anche se noi abbiamo il vantaggio di non partecipare alle Coppe. Alla fine del girone d’andata, avremo le idee più chiare». E se dovesse arrivare una chiamata di Prandelli? «A marzo ho fatto un certo tipo di scelta – ha risposto il portiere – Qualcuno aveva anche ironizzato pensando che la nazionale mi avrebbe comunque lasciato a casa. Nella mia carriera, del resto, sono stato sempre sottovalutato e non so il motivo». Proprio il ct, a margine della consegna del premio Silvio Piola a Vercelli, ieri ha parlato di nuovo della possibilità di convocare Totti: «Impensabile non pensare a lui per il prossimo mondiale, ma per scaramanzia meglio non dire nulla». Appunto, sarebbe meglio.