(D.Galli) – Generosità friulana. L’Udinese ci aveva concesso cento posti in più del previsto, del dovuto, dei mille canonici. Lo aveva fatto forse anche per provare a contenere in un unico controllatissimo settore l’inevitabile fiumana giallorossa, che domenica prossima si riverserà sulla provincia bianconera. Gesto apprezzabile, quei cento posti in più. Perché teoricamente, da regolamento della Lega, ogni società ospitante deve riservare il 5% della capienza alla tifoseria ospite. Considerato che al momento il “Friuli” può contenere appena 20 mila spettatori (sono in corso i lavori per il nuovo impianto), alla Roma sarebbero spettati esattamente mille tagliandi. Invece, appunto, saranno millecento. I romanisti hanno ringraziato e acquistato in massa, magari non a tempi di record, ma quasi. Tutto venduto, il settore ospiti è già sold out. Anche perché i biglietti avevano un prezzo onesto: 20 euro.
Ancora una volta insieme. Ancora una volta i romanisti potranno seguire la Roma in trasferta. Senza discriminazioni che non fanno notizia, senza che il possesso di una tessera – è la Privilege, è la tessera del tifoso – faccia la differenza: chi ce l’ha va a Udine, chi non ce l’ha resta a Roma. No, non succede più così e non succede perché la Roma ha trovato la soluzione, ha fatto da apripista per il resto della Serie A, ha ideato la Away, carta buona solo per andare lontano dall’Olimpico e non obbedire a circuiti elettronici e circuiti finanziari. Nel settore ospiti di Udine confluiranno romanisti con la Privilege e con la Away, anche se probabilmente saranno separati da un cordone di steward. Non esiste più discriminazione, dicevamo. Però in fondo è vero solo in parte. Perché chi ha la Privilege, chi ha la tessera del tifoso, continua a potere avere un vantaggio. Un Privilege. Può comprare i biglietti anche degli altri settori dello stadio bianconero, non solo di quello ospiti. Gli altri no. Gli altri, ovvero tutti coloro che la Privilege non ce l’hanno, se residenti nella regione Lazio possono acquistare – o meglio, potevano – esclusivamente i biglietti di settore ospiti.
Ricapitolando. Chi abita nella Regione Lazio, e non ha la Privilege però è titolare della Away (stessi requisiti di sicurezza, stessi!), non può comprare i tagliandi di settori diversi da quello ospite. E se questo va esaurito? Amen, è arrivato tardi. Anche lei risiede nel Lazio, e a differenza del suo “collega” romanista ha la Privilege? Prego, si accomodi, può andare in qualsiasi altro settore del “Friuli”. Non solo. Queste differenziazioni tra Privilege e Away valgono sempre e solo per chi ha la residenza nella Regione Lazio. Chi vive al di fuori può andare invece dove gli pare, paradossalmente persino nella curva udinese. E sempre paradossalmente, però, non nel settore ospiti, che è destinato ai titolari della Away e della Privilege.
Non c’è notizia, sia chiaro, è così da una vita, è così anche da quando la Roma ci ha messo una pezza inventandosi la Away. Perché prima era peggio. Prima, solo i tesserati potevano andare in trasferta. Eppure secondo i benpensanti tutto questo non è discriminazione territoriale. Strano, sembrava.