(M.Calabresi) Fare la fila alla Roma non può essere stressante come alla posta. Finora è andato tutto alla perfezione, non c’è motivo di lamentarsi della lentezza di chi è allo sportello. Chissà cosa succederà nel giorno (se mai arriverà) in cui la Roma perderà punti: i mugugni spunteranno come funghi (qualcuno, finora, è rimasto nascosto sotto le foglie), ma Rudi Garcia va dritto per la sua strada. Ben tracciata, fino a venerdì scorso: tutti importanti, 11 titolari. Poi viene il resto, anche se gli infortuni gli hanno guastato i piani.
SEMPRE PRESENTI In quattro, non hanno saltato un minuto: De Sanctis, Benatia, Castan e De Rossi. Per tutti, 756’, recuperi compresi. Che il portiere fosse un highlander si sapeva, ma se il difensore brasiliano — che ieri la fila l’ha fatta, ma nel traffico, con tanto di foto postata su Instagram — un anno fa era inamovibile (avrebbe perso il posto all’11ª giornata, prima di riconquistarlo alla 13ª), sul centrocampista era già nato il primo caso della Roma zemaniana, dopo la panchina contro l’Atalanta, quando il boemo disse che lui e Osvaldo «pensavano più agli interessi propri che a quelli della squadra». Garcia ha rimesso la chiesa al centro del villaggio come lui al centro della Roma, non risparmiandogli niente. Come a Benatia, ed è forse questo il motivo per cui ci si preoccupa di un cartellino giallo, suo o dell’altro diffidato Castan. Gli altri sette, qualche minuto l’hanno saltato, addirittura partite intere: Strootman contro il Livorno, Maicon contro Bologna e Inter, Balzaretti contro il Napoli, ma il distacco tra gli undici e il resto della Roma è abissale. Florenzi è il meno utilizzato tra i fedelissimi di Garcia (sette volte titolare, sempre sostituito), ma tra i suoi 497 e Borriello, il più utilizzato tra le riserve, ci sono quasi la metà dei minuti.
LJAJIC SCALPITA L’attaccante, attualmente a 245’, senza Totti e Gervinho aumenterà il suo «scout» così come Ljajic, un gol ogni 67,3 minuti, media paurosa ma che non è bastata per essere preferita ai 100 all’ora delle gambe dell’ivoriano. «Soprattutto a livello mentale non vedo l’ora di tornare a giocare dal 1’, dal punto di vista fisico speriamo di esserlo altrettanto — spiega il serbo a Dimensione Suono Roma —. Ho avuto problemi alla schiena e a un flessore, ma ora è passato tutto, sto bene e chi decide è soltanto Garcia. Con i giocatori si comporta bene: parla con tutti, penso di avere la sua fiducia. A oggi siamo più forti della Juventus, lo dicono i cinque punti di vantaggio, ma dobbiamo ancora dimostrare tanto».
LISTA D’ATTESA Aspettando che dimostri tanto, la Roma ha il record di squadra con meno giocatori utilizzati di tutta la Serie A: 18, Taddei l’unico mai titolare. Ce ne sono nove, invece, che ancora devono mettere piede in campo: dai giovanissimi Romagnoli («sparito» dopo il gol al Genoa del 3 marzo) e Jedvaj ai giovani Federico Ricci e Caprari, quest’ultimo diventato primo cambio in attacco, fino ai portieri Lobont (secondo nelle gerarchie di Garcia), Skorupski e Julio Sergio e a Burdisso, leader silenzioso con la valigia in mano. Aspettando Destro, che ieri ha iniziato a toccare il pallone con Fichaux dopo l’ok ricevuto a Barcellona. Non può essere considerato né una riserva (con 16 milioni ci si compra un titolarissimo), né uno scarto: lui in fila ci si è appena messo, anche se per il suo turno bisognerà aspettare ancora.