(A.Pugliese) Con il Napoli aveva redarguito Insigne, ieri è toccato a Guidolin ed a Badu. La forza di Kevin Strootman è anche questa, l’immensa cattiveria agonistica che mette in tutti i 90 di gioco.L’impressione, è che se ci dovesse essere la mamma di mezzo, forse rischierebbe di essere rimproverata anche lei. «Ma questo è uno dei segreti di questa squadra, la fame e la cattiveria – dice l’olandese – Gare come questa si vincono anche con la testa, quando siamo rimasti in dieci siamo stati bravi a lottare, non abbiamo concesso più niente. L’Udinese ha giocato bene, ma noi siamo una squadra solida. Non abbiamo fatto la nostra migliore prestazione, ma siamo riusciti a vincere lo stesso. Nell’intervallo ce lo eravamo promessi, è un successo importante».
CENTROCAMPO DOC Una vittoria, tra l’altro, nata proprio dai suoi piedi, bravo a temporeggiare, ad aspettare la sovrapposizione di Ljajic e il rimorchio di Bradley nell’azione del gol. «Michael è l’emblema di questa squadra, tornava dopo tanto, significa che chi entra può cambiare volto alla gara». Già, anche se scardinare i meccanismi di un centrocampo Pjanic-De Rossi-Strootman sarà difficile. «Se è il più forte d’Europa? Non saprei, di sicuro è molto forte. Con Daniele la palla è in cassaforte, qui ha perso solo un pallone. E poi Pjanic è un giocatore elegante, chi gioca vicino a lui gioca bene». Così Strootman sta scrivendo la storia giallorossa. «Non mi aspettavo una partenza così fulminea. Ma di scudetto non parlo più, l’ho fatto una volta, mi basta. L’obiettivo è arrivare in Europa, possibilmente in Champions».
CORSA A GO GO Ma se Strootman anche ieri è stato l’emblema della cattiveria agonistica, Ljajic è sinonimo di sacrificio, con spostamenti di posizione continui. «Non ho mai corso così tanto, ma se devo aiutare la squadra lo faccio senza problemi. Volendo, posso giocare anche terzino. Io centravanti alla Totti? A me piace partire da sinistra, ma se mi devo accentare va bene. Ma a questo non ci voglio neanche pensare, finché c’è Francesco lì gioca lui». Già, ma finché non torna Adem è la soluzione giusta. «Qui giochiamo uno per tutti e tutti per uno. E’ un successo di cuore e di testa. Se giochiamo così, possiamo farlo con tutti». Il che, tradotto, vuol dire scudetto. «Pensiamo ad una gara alla volta. Una cosa posso dirla: prima pensavo che la Juve fosse più forte di noi, oggi invece è dietro». Merito anche del carattere, come dice Benatia: «Non ho più parole. Vincere così è ancora più bello…». Concetto ribadito su twitter anche da Florenzi: «Personalità e carattere!!! Ecco i segni della battaglia vinta…contro tutto e tutti». Un altro tweet è di Borriello: «Con capitan Bradley si vola». Prossimo passo, il Chievo…