La fortuna aiuta sempre gli audaci, ma forse in questo momento si sta abusando un po’ del termine ‘fortuna’ associato alla Roma di Rudi Garcia, capace di mettere insieme ben nove vittorie consecutive ad inizio stagione. Ieri il palo colpito da Muriel ha concesso a molti di parlare di buona sorte, appunto: questi molti non hanno perso tempo nel ricordare che le squadra che hanno affrontato i giallorossi hanno colpito 4 legni fino ad oggi (tra questi anche il palo esterno di Insigne), ma nessuno ha parlato dei 3 colpiti dalla Roma. E’ logico poi che gli avversari debbano appellarsi a qualcosa per giustificare le proprie mancanze o la propria inferiorità.
LA PARTENZA LENTA. Ancora una volta la partenza degli uomini di Garcia è lenta. Non solo, la squadra appare anche molto allungata, con i reparti staccati, complice anche il gioco dell’Udinese, che è portata a ‘sfilacciare’ sia i propri reparti che quelli avversari. La prima occasione della gara, infatti, è bianconera: Muriel si infila nello spazio che si crea tra la difesa ed il centrocampo romanisti, andando ad attaccare la porta, con Di Natale che lo libera dal raddoppio di Benatia. L’attaccante calcia dalla distanza, colpendo appunto il palo imputato, quello che avrebbe, secondo molti, salvato questo inizio di stagione giallorosso. Questa situazione permane per i primi 20 minuti di gara, dopo i quali la Roma si riassesta e ricomincia a macinare gioco.
IL NUOVO TRIDENTE. Mancano Totti e Gervinho? Non c’è problema, entrano Ljajic e Borriello. E’ vero che senza il Capitano manca la qualità eccelsa e l’imprevedibilità, ma Borriello schierato al centro del tridente ha lottato e pressato, cercato di dare profondità, andando anche vicino al goal. I suoi movimenti sono più da punta ‘anni 80’, ma il suo spirito di sacrificio è fondamentale in questo momento per sostituire Totti.
Ljajic è la luce. Il suo talento illumina la manovra romanista; ma la sua gara non si limita a grandi spunti tecnici. Torna più di Gervinho, aiuta continuamente la linea dei centrocampisti, sacrificandosi in ripiegamenti difensivi, e quando Pjanic è bloccato si abbassa per far ripartire l’azione. Lui stesso ha ammesso di non aver mai corso tanto in carriera, ma per questa Roma si fa di tutto…
LA ROSA COMPLETA. La gara non si sblocca, gli assenti sono molti, Maicon, come se non bastasse, si fa cacciare da un Bergonzi in stato confusionale, capace di adottare due metodi di giudizio differenti a seconda di chi si trovi di fronte (basti pensare al cartellino rosso risparmiato a Muriel). Ma il problema non esiste per Rudi Garcia, che inserisce Bradley dopo più di un mese di assenza, cercando di avanzare De Rossi, per provare a vincere la gara anche in inferiorità numerica. La vittoria arriva proprio con un piattone da fuori area dell’americano. Non un calcio potente, ma preciso, effettuato con grande serenità e semplicità, perché questa è una squadra serena che gioca un calcio semplice.
LA GRINTA. Andate a vedere le esultanze di De Sanctis e De Rossi a fine gara per capire quanto questa squadra abbia ‘fame’…
A cura di Luca Fatiga
@LucaFatiga9