(A. Serafini) – Nelle leggi non scritte del campionato italiano, chi difende meglio ottiene quasi sempre il primato. Statistica che calza a pennello con il fortino creato e guidato da Rudi Garcia, il ministro della difesa del nuovo corso romanista.
L’Europa si ferma di fronte ai numeri impressionanti che la truppa giallorossa continua a mostrare in questo primo scorcio di stagione:9 partite con altrettante vittorie e un bilancio che recita 23 reti messe a segno e soltanto 1 subita. L’unica incassata finora (il 16 settembre scorso a Parma con un colpo di testa di Biabiany) in campionato per un primato europeo che al momento soltanto il Southampton in Inghilterra e l’Olympiacos in Grecia provano faticosamente ad insediarecon 3 reti subite in 9 gare.
Bisogna addirittura tornare a quest’estate per trovare l’ultimo avversario riuscito a segnare alla Roma di piede: nell’amichevole di agosto la rete giallorossa è stata infranta soltanto dall’attaccante della Ternana Antenucci, per altro su calcio di rigore. Se la ricerca si sposta nel trovare un gol subito su azione occorre spingersi indietro di un altro mese, quando durante la tournée americana Frank Lampard siglava il gol vittoria nel match estivo contro il Chelsea.
Il meccanismo oliato dal tecnico francese è stato supportato nell’ultima sessione di mercato dal lavoro e le idee condivise insieme al ds Sabatini («Vogliamo difendere il primato ma non mi sembra il caso di pensare ora allo scudetto – ha dichiarato ieri Sabatini ospite del “processo del lunedì” – la mia ambizione è rendere forte la Roma. È un miracolo che siamo sopravvissuti al 26 maggio: il sergente Garcia è stato elevato a generale»).
L’esperienza acquisita con l’arrivo di Maicon e la fiducia ritrovata di Balzaretti hanno coinciso con la straordinario feeling instaurato tra Benatia e Castan, un muro difensivo innalzato dopo le critiche estive.
Anche perché ora l’esperienza e la calma vengono prima di tutto: i fondamentali per continuare un percorso vincente, che gara dopo gara, si intravedono nell’atteggiamento e le motivazioni di Morgan De Sanctis, punto di forza e cardine dell’unione creata all’interno dello spogliatoio. L’ex portiere del Napoli può vantare il minor numero di tiri ricevuti nello specchio della porta di tutto il campionato, una media di 2,4 a partita garantita dallo scudo difensivo che si erge davanti a lui. Gli interventi comunque decisivi nelle gare con Sampdoria e Napoli hanno rafforzato la solidità del reparto meno colpito d’Europa. De Sanctis è al momento imbattuto da 591 minuti, a circa due gare dalla possibilità di infrangere il record romanista di Pelizzoli risalente alla stagione 2003/2004, che con 774 minuti è tutt’ora 4° nella graduatoria d’imbattibilità in serie A guidata da Sebastiano Rossi.
Giovedì all’Olimpico con il Chievo l’armata di Garcia proverà a centrare la 10ª vittoria di fila per avvicinarsi agli 11 successi conseguiti nella stagione ’05-’06 sotto la guida di Spalletti. Considerato che la Roma ha vinto l’ultima partita dello scorso campionato col Napoli, la striscia sarebbe già eguagliata. «Servono testa e cuore per vincere giovedì con il Chievo – ha ribadito ieri il tecnico a Roma Channel -. Non gioco per i record, spero che la gente si ricordi di noi a fine stagione per qualcosa di più importante». A Trigoria si pensa davvero di partita in partita. Questo sì che è un nuovo traguardo.