Sì, a noi ricorda sempre più Nils Liedholm, almeno nel suo modo di sviare mediaticamente l’attenzione dalla sua squadra. Così il Chievo ultimo in classifica diventa avversario temibilissimo e la partita di giovedì sera «la più difficile della stagione». Naturalmente Garcia, parlando a Roma Channel, è tornato anche sulla partita di Udine:
«Che bella partita domenica, quasi epica. Sapevamo che era molto difficile, non solo giocarla ma anche vincere. L’abbiamo fatto, anche se con un primo tempo debole dal punto di vista difensivo. Noi non avevamo un buon equilibrio di squadra come di solito. Nel secondo tempo abbiamo iniziato molto bene, nonostante il doppio giallo di Maicon la squadra mi è piaicuta molto. Abbiamo giocato con con il cuore e con la testa per la vittoria. Abbiamo segnato un gran gol, costruito con tanti passaggi. Questo significa che sappiamo sia lottare, soffrire, e sia giocare bene».
La squadra ci ha creduto fino in fondo.
«Sicuramente. Basta vedere l’azione del gol: eravamo in quattro davanti e questo significa che la squadra crede sempre in se stessa. Ora però dobbiamo pensare solo al Chievo, partita pericolosissima. Tutti forse pensano che sia una partita già vinta, ma sarà sicuramente la gara più dura da inizio stagione. Tutte le partite sono difficili, ma questa ancora di più. Pensiamo a Napoli-Sassuolo per esempio».
Lei al record non ci pensa…
«Io preferisco che la gente si ricordi di noi a fine stagione, magari con un titolo, che è quello che rimane. Nove vittorie sono eccezionali, ma dobbiamo continuare con la striscia. Speriamo di farlo giovedì».
Cosa non scorderà mai di Udine?
«Un po’ tutto. Ieri abbiamo preso più di tre punti, contro una grande squadra in un posto anche difficile. Vincere in dieci è stato ancora più bello».