(La Repubblica – F.Ferrazza) – Fiducia si, fiducia no, e questa volta non si tratta dei ben più seri problemi che affliggono il nostro governo. Luis Enrique incontrerà oggi i giocatori a Trigoria, per la prima volta dopo la sconfitta di Firenze. E il confronto dovrà essere diretto e sincero, a cominciare da Totti, che da capitano chiederà di parlare della logica di alcune scelte. Questo almeno nelle intenzioni del tecnico, che ha ormai contro buona parte della tifoseria, ma continua ad essere difeso dalla società. Le radio private ieri hanno amplificato gli sfoghi contro le scelte, a volte impopolari, dell’allenatore, con la critica della città romanista ad allargarsi verso chi ha dato la possibilità a Luis Enrique di arrivare sulla panchina giallorossa. DiBenedetto e Baldini sembrano incuranti del caos respirato in queste ore, convinti, per il momento, che sia giusto andare avanti con l’attuale guida tecnica. Ma oggi toccherà alla squadra esternare quel che pensa e, soprattutto, rinnovare o meno la fiducia a Luis Enrique. Certo, difficile immaginare che i malumori dello spogliatoio escano con sincerità e coraggio, ma la presenza della dirigenza aiuterà il mister a capire come stiano le cose, dissolvendo, a quel punto, qualsiasi pensiero legato alle dimissioni. Quanto meno per il momento. Perché la gara con la Juventus non è vissuta comeun’ultima spiaggia, ma l’orgoglio e l’amor proprio dell’allenatore potrebbero portarlo a una resa in caso di risultato (e soprattutto di prestazione) negativo. Ma siccome i guai non arrivano mai da soli, si è bloccato anche Gago per una distorsione al ginocchio destro.