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LA REPUBBLICA Roma, tra record e futuro Garcia non abbassa il ritmo

Strootman

(E. Sisti) – Come ogni comandante affascinato ma anche giustamente preoccupato del suo viaggio Garcia scruta l’orizzonte. I pericoli sono certi scogli affioranti non segnati dalle mappe, sono le partite semplici, le squadre in apparenza abbordabili. Al tempo stesso però non disdegna di ammirare il mare dietro: «Noi siamo davanti ma Juventus e Napoli hanno un passo da scudetto, nove vittorie, un pareggio e una sconfitta». La “parola” scudetto, sarà un caso, ma viene utilizzata soltanto in combinazione col destino delle altre. Stasera la Roma, come ormai succede per ogni partita da due settimane a questa parte, ha la possibilità di stabilire un altro record: vincendo per l’undicesima volta consecutiva (il che vorrebbe dire battere un Torino con qualche infortunato di troppo che lo stesso Garcia definisce «una squadra bella che subisce ma che segna anche tanto») raggiungerebbe il Tottenham del ‘60-’61, guidato da quel Bill Nicholson che a fine stagione avrebbe conquistato campionato, Fa Cup e anche un busto di bronzo al White Hart Lane.

Questione di fede. E Garcia mescola speranza e fede, di cui dispone in abbondanza, e a ragion veduta, ma ciò ovviamente non lo spinge a vagheggiare un busto al Pincio: «Comunque ho intenzione di restare qui a lungo, non sono mai di passaggio». La dichiarazione d’amore continua: «Questi risultati un trampolino per me? Non esiste, non è nel mio stile. Io lavoro in un club come se la mia carriera debba restringersi al club in cui lavoro. A Roma mi sento a casa, sto bene, è un’esperienza importante, che vivo con passione». Alla faccia del trampolino. Per Garcia parla la sua storia personale: è stato cinque anni al Dijon e cinque al Lille. Non è un commesso viaggiatore di talento. Ma non essendo un reato l’Europa si è messa alla finestra. Almeno in modo ufficioso sempre più persone hanno cominciato a interessarsi del suo futuro, visto che ha soltanto un altro anno di contratto (a 1,2 mln). La Roma sta già pensando a blindarlo: potrebbe maturare un triennale con stipendio raddoppiato. Ma sono ancora illazioni. Per il mondo che ruota attorno a Trigoria c’è soltanto il presente. Record compreso: «Di fatto non conta niente ma capisco che per i ragazzi possa rappresentare uno stimolo».

Il primo presente di cui occuparsi ha un bel colore granata e un volto conosciuto: Alessio Cerci, classico ex esploso il giorno dopo essere scappato di casa. Per la prima volta dall’inizio della sequenza “anomala” la Roma scenderà in campo senza uno dei due centrali di difesa (Castan squalificato): «Non mi preoccupa perché c’è Burdisso che in allenamento è sempre perfetto (e torna Maicon, ndr). Così come non mi preoccupano i quattro diffidati (De Rossi, Florenzi, Pjanic e Benatia, ndr). Finché la squadra ha fame e cresce fisicamente durante una partita sono tranquillo».

L’unico cruccio è non avere tante soluzioni in attacco con Totti, Gervinho e ovviamente Destro ancora out. Non lasciare un solo punto per strada ha i suoi costi. Poi Garcia per un attimo torna in Francia per commentare la botola normativa in cui è finito Cuadrado dopo il rosso ingiustamente rimediato contro il Napoli. «In Francia c’è una commissione tv per certi casi. Sbagliano tutti. Non c’è problema. Ma poi sarebbe il caso di correggere un errore ». Conclusione: «Non è giusto che Cuadrado non abbia giocato contro il Milan».

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