(R. Boccardelli) Ventura se l’è giocata alla vecchia maniera, con il suo originalissimo 4-2-4 (abiurato in questa stagione in nome del pragmatismo) e alla fine ha avuto ragione lui visto che è stato il primo tecnico a fermare la marcia della Roma, sia pure con un pareggio. In realtà è stata la Roma a regalare ai granata l’opportunità di pareggiare in un’azione in cui un paio di giocatori erano stanchi e non sono rientrati, un altro (Bradley) ha portato il pressing a centrocampo da solo e fuori tempo, un altro ancora, Benatia, non era in perfette condizioni fisiche e forse ha subito anche fallo. In realtà il4-2-4 di Ventura si esplicava solo in fase di possesso palla. Nella fase opposta, vale a dire per la maggioranza del tempo, visto che il pallone ce l’aveva quasi sempre la Roma, i granata si sono disposti con un semplice 4-4-2 nel quale il solo Cerci aveva la licenza di non rientrare troppo profondamente. Non è un caso che l’azione del gol giallorosso sia partita proprio da Balzaretti (l’uomo di Cerci) indisturbato nel servire Pjanic in posizione di mezzo sinistro.
Garcia aveva rinunciato in partenza a Ljajic per giocarselo nel secondo tempo, inserendo Bradley per rinforzare il centrocampo e dando a Pjanic più libertà di movimento con partenza dalle fasce. Più un 4-5-1 che un 4-3-3. Forse il tecnico francese ha tardato qualche minuto (ma che gli è stato fatale) ad inserire il serbo, in grado di riportare facilmente la Roma avanti nel palleggio e nel possesso. (…)