(A.Serafini) – Il percorso rimane straordinario, ma l’amaro in bocca per aver interrotto un altro passo verso la storia non se ne va. Nel centro sportivo di Trigoria tengono ancora banco gli episodi arbitrali che avrebbero potuto indirizzare diversamente il risultato finale a Torino. La cena dei ragazzi di Garcia è rimasta indigesta, soprattutto dopo aver registrato quella andata in scena nel post gara nel ristorante La Lampara di Torino. Meta preferita dei calciatori granata quando si disputano le partite in notturna, la scelta dello stesso locale anche da parte dell’arbitro Banti e dell’intero staff arbitrale ha suscitato comunque reazioni e commenti da parte della tifoseria giallorossa.
Un incontro casuale, ma inopportuno. Per avere più elementi a disposizione «Il Tempo» ha contatto tre ex arbitri, pronti a raccontare simili esperienze vissute nella loro lunga carriera in Serie A. Nulla di strano, ma semplicemente una questione di buon senso per Graziano Cesari, capitato in situazioni analoghe anche durante le direzioni all’estero: «A me è successo di trovarmi in Inghilterra, prima di una partita di Champions, a prendere tè e pasticcini nella stessa sala dove si trovavano i giocatori e l’allenatore della squadra che avrei dovuto arbitrare. Non credo che sia questo l’evento che possa in qualche modo modificare le sorti di una partita. Non ci trovo nulla di sconveniente, ma ogni caso, è preferibile sempre evitare questi momenti. Quando arbitravo a Torino evitavo di andare a cena nei posti frequentati dalla Juventus o dal Toro».
Ristoranti e luoghi di ritrovo di calciatori e dirigenti (soprattutto dopo i posticipi serali) che sono conosciuti spesso anche dai direttori di gara, almeno così racconta Massimo De Santis: «Il problema della scelta del ristorante dopo la partita è capitato anche a noi, spesso sapevamo. In quel locale di Torino è risaputo che viene frequentato da calciatori, è successo di dover decidere di cambiare location proprio per evitare equivoci».
Colpa anche di un’attenzione mediatica diversa rispetto agli ultimi anni, diventata molto più ravvicinata secondo Gianluca Paparesta: «Adesso viene dato molto più risalto anche a questo tipo di situazioni, di solito i pranzi e le cene venivano prenotati nell’albergo dove alloggiavamo. Di notte però capita di trovarsi in città. Il fatto che Banti abbia mangiato nello stesso locale dove si trovava il Torino non mi sembra possa essere considerato come un problema».
D’altronde trovare unità di giudizio appare impossibile anche negli episodi della gara: «Il gol del Toro per me è regolare, sembra che Benatia inciampi su Meggiorini» afferma Cesari. «A me sembrava fallo, l’attaccante granata lo spinge con il gomito» replica Paparesta.
Con un unica certezza comune: «Era rigore netto su Pjanic, ma è più facile parlare davanti ad un replay. Rivedendolo, anche Banti avrà capito di aver sbagliato».