Non è che siamo geneticamente portati a pensare male, da queste parti; il problema è un altro: non ci hanno mai dato la possibilità di non farlo.
Anche quando si è vinto, molto meno di quanto avremmo meritato, abbiamo comunque avuto la percezione di dover dare fondo a qualsiasi riserva di energia per sconfiggere gli avversari e…Quel qualcosa di indefinibile, che a volte diventa tangibile come uno stinco non sanzionato in area di rigore e altre ha l’ambiguità fosforescente di un cartellino che presagisci come un dispetto e che puntualmente,guarda caso, arriva.
Gli scandali, le condanne, sono poi servite a molto? Sono esplosi i bubboni più inguardabili, quelli che non si poteva fare a meno di eliminare per dare almeno una parvenza di pulizia e moralizzazione. Però nel 2008 qua si è perso uno scudetto – contro la vittimista Inter morattiana che avocava a sé sola la dote dell’onestà – che se uno vuol farsi del male e ripassare la casistica degli episodi, forse c’è da far impallidire Ramon Turone.
Ecco perché, anche se non c’é niente di male se Ventura incrocia Banti tra un’insalata di mare e uno spaghetto alle cozze, noi ci facciamo caso ugualmente. Non abbiamo nel dna la caratteristica di essere malpensanti, c’è una realtà tutta italiana che invece è malpensata, se passate il termine. Quella si che è nella genetica nazionale, per cui il mezzuccio è sempre il primo frutto dell’inventiva e chi tenta lo sberleffo al potente, bene che gli vada, viene fatto passare per scemo del villaggio. Il calcio è da sempre cartina di tornasole del malcostume nazionale, perché venite a dirci che siamo noi i visionari nel paese delle nipoti di Mubarak, di Cuadrado che non può evitare la squalifica che non merita, delle telefonate affettuose della Cancellieri e dell’ammonizione a futura memoria?
Stretti tra le ambizioni degli Agnelli versione 2.0 e di Sua Maestà De Laurentiis, mentre all’estero ci celebrano come una sorprendente realtà in patria ci considerano un intoppo imprevisto. Una lepre da sgambettare al più presto.
Ecco perché a noi non basta lo stesso digestivo di Banti e Ventura.