(P.A. Coletti) «Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano» recitava uno striscione dei tifosi della Roma in trasferta a Torino lo scorso aprile. Un ritorno, una grande emozione. Commosso come un padre che riabbraccia i suoi figli dopo tanto tempo, Giorgio Rossi ieri è tornato a casa, la sua casa. Dopo un anno e mezzo dall’ultima volta, quando decise di andare in pensione, lo storico massaggiatore è tornato a Trigoria, lì dove ha passato la bellezza di 55 anni di vita.
Una vita tinta di giallorosso, un amore smisurato verso quei colori ma soprattutto verso quegli uomini, da Totti in giù, che adesso stanno riportando in alto la sua Roma. L’occasione era di quelle speciali. Giovedì 31 ottobre Giorgio Rossi ha compiuto 83 anni,«83, come il mio primo scudetto» ha detto quel giorno in un’intervista a Il Romanista. Ieri la sua famiglia gli ha riaperto le porte di casa per festeggiarlo come si deve. «Voglio ringraziare la Roma, soprattutto Tonino Tempestilli, per la splendida accoglienza riservata a Giorgio e a tutti noi» ha detto ieri a Il RomanistaEnzo Del Poggetto, consigliere e fondatore del Roma Club Eur Torrino che insieme alla società ha organizzato la festa di ieri a Trigoria. Una mattinata intera dedicata a uno dei pezzi più importanti della storia della Roma. Tanti sorrisi e qualche lacrima. Tutti, dal dg Baldissoni agli addetti alla cucina hanno voluto abbracciare lo storico massaggiatore. Tonino Tempestilli ha fatto gli onori di casa presentando Rossi anche al CEO Italo Zanzi. Bruno Conti gli ha telefonato. Vito Scala, Alessandro Cardini, Maurizio Cenci, Salvatore Scaglia e poi tutti i dipendenti di Trigoria hanno fatto la fila per salutarlo. A tutti i dirigenti il presidente del Roma Club Eur Torrino, Mara Mancini, ha regalato il libro “Il Primo della Fila (Storia di Giorgio Rossi)” scritto dal nostro Massimo Izzi, i cui proventi sono stati devoluti al reparto di pediatria oncologica dell’Ospedale Sant’Eugenio. Un modo per far conoscere chi è e cosa è stato per la Roma Giorgio Rossi.
Una copia è stata consegnata anche a Rudi Garcia con tanto di complimenti per l’ottimo inizio di campionato. Lo stesso libro verrà consegnato il 13 novembre al Sindaco Ignazio Marino, uno dei primi a far gli auguri a Giorgio Rossi. Come un padre che riabbraccia i suoi figli. Con i suoi prediletti, Rossi ha prima scherzato e poi chiesto notizie sulle famiglie. A Totti lo storico massaggiatore ha detto: «Francé, io ho fatto 83 anni e nell’83 abbiamo vinto lo Scudetto. Festeggiami come si deve, mi raccomando». La risposta è stata chiara: «Ce la metterò tutta!». Un abbraccio particolare Giorgio Rossi lo ha riservato a Daniele De Rossi ringraziandolo per essere rimasto e per le belle soddisfazioni che sta dando al popolo giallorosso. Anche in questo caso la risposta è eloquente: «Le soddisfazioni vere devono arrivare più avanti». Tutti i giocatori hanno voluto partecipare alla festa. Particolarmente intensi i saluti con Taddei e Burdisso, con l’argentino che ha portato i saluti di Walter Samuel. Poi gli altri, con Borriello, Julio Sergio, De Sanctis e Florenzi in testa. Tutta la Roma per un giorno si è fermata per celebrare un suo pezzo di storia. «Ho compiuto 83 anni, come il mio primo Scudetto». Lui il regalo più bello lo vorrebbe a fine stagione e nessuno vuole deluderlo.