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CONFERENZA STAMPA ROMA-SASSUOLO Di Francesco: “Siamo stati bravi a crederci fino alle fine. La Roma è una grande squadra e può arrivare in fondo. La compattezza del gruppo mi ricorda quella dello scudetto”

Eusebio Di Francesco

Il tecnico del Sassuolo Eusebio Di Francesco è intervenuto nella conferenza stampa al termine del pareggio strappato all’ultimo istante contro la Roma all’Olimpico. Queste le sue parole:

Che Roma ha visto oggi e come è riuscito a risollevare il Sassuolo dopo quella batosta con l’Inter?

“Dopo quella batosta ho rimesso dentro gente che sapeva cosa fare e ho cercato di ricostruire un assetto tale da dare quadratura alla squadra. Oggi abbiamo affrontato una grande squadra, non ci siamo solo difesi ci abbiamo creduto abbiamo messo anche 4 punte, sapevamo di poter prendere un gol ma ci abbiamo provato fino alla fine e ci siamo riusciti”.

Dopo l’Inter ricordo il suo atteggiamento avvelenato cosa è cambiato da quel giorno?

“E’ cambiato l’atteggiamento della squadra. Siamo il Sassuolo, 40mila abitanti. Senza compattezza non si va da nessuna parte. Guardate la stessa Roma non si fanno 12 risultati utili a caso, ha un grande allenatore e un grande gruppo. Noi abbiamo aumentato l’attenzione e ora otteniamo buoni risultati. A Catania non avevamo fatto tutto alla perfezione, oggi siamo stati bravi e fortunati”.

Aver pareggiato 1-1 con Napoli e Roma, paragone tra le due?

“Secondo me con il Napoli abbiamo fatto una grande partita e abbiamo forse perso due punti. Parliamo di due grandi squadre con identità e grandi allenatori e magnifici centrocampo. Giocatori forti da ambo le parti ma la Roma non ha le coppe e può avere un piccolo vantaggio per arrivare fino in fondo. Io farei i complimenti al Sassuolo che ha avuto il coraggio di giocare con la prima della classe senza paura e credendoci fino in fondo”.

Anche per salvarsi conta un’idea di gioco. Tu hai trasmesso questo oltre a una buona personalità…

“Nel primo tempo non mi era piaciuto il fatto di non crederci. Arrivavamo bene ai20 metrima non osavamo. Nel secondo ci siamo un po’ liberati anche mentalmente e siamo stati bravi a sfruttare le nostre occasioni. L’identità è quella di un allenatore che crede nel gioco e nello spettacolo da offrire ai tifosi. Dopo aver trovato un equilibrio voglio comunque dare un bel gioco offensivo alla squadra. Noi abbiamo corso di più in mezzo al campo ma di fronte avevamo giocatori di grande qualità”.

Il Sassuolo aveva dal1’solo italiani in campo. Anche tu giocavi in un gruppo tutto italiano come il Piacenza…

“Non c’avevo fatto caso  me lo hanno fatto notare, ma in effetti era capitato anche a Genova dove avevamo vinto con la Samp. Sono contento di questa osservazione e felice di far giocare tutti italiani, visto che sono orgoglioso del mio paese”.

Avete giocato bene specie gli ultimi15’, avendo vissuto l’ambiente di Roma la squadra a tuo avviso può arrivare in fondo o qualcosa si può incrinare?

“Dipende anche da voi (la stampa ndr). Bisogna dare forza a questa squadra che ha fatto cose straordinarie. 32 punti sono tantissimi in 12 giornate. Avendoli visti da fuori mi sembra di vedere quella compattezza con l’allenatore e nella squadra che mi ricorda l’anno dello scudetto. Ricordo l’arrivo di Garcia, si è schierato con i giocatori e rischiava di essere distrutto anche con due partite sbagliate e invece sta facendo grandi cose”.

Stai facendo le prove generali per tornare a Roma come allenatore?

“Non mi propongo mai ma posso dire che la Roma è in buone mani. Io sono ambizioso e voglio arrivare in alto. D’altronde come dico ai miei giocatori sono arrivato in nazionale a 29 anni quindi bisogna crederci sempre”.

Redazione GazzettaGialloRossa.it

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