Un ritiro all’italo-olandese: è l’idea di Cesare Prandelli per il prossimo Mondiale brasiliano. Il ct azzurro ha manifestato l’idea di aprire al sede del ritiro degli azzurri in Brasile anche alle famiglie dei calciatori come già fatto durante la Confederations Cup dello scorso mese di giugno. Un’idea che Prandelli sta accarezzando e che comunque potrà diventare realtà dopo averne parlato con i giocatori. La questione della presenza di mogli e fidanzate in ritiro o nelle vicinanze è annosa. La prima a rompere gli indugi fu l’Olanda di Johan Cruyff: di fronte alle mille teorie sul sesso pre-gara e alla certezza di scarsi risultati a dispetto del gioco, la nazionale più rivoluzionaria della storia tagliò la testa al toro e cambiando le abitudini erotiche dei giocatori aprì le porte dei ritiri alle donne. Quella ventata di libertà stile anni ’70 fece scandalo ma non è bastata ad abbattere una volta per tutte il principale tabù del pallone, e di tutto lo sport: niente sesso prima di una gara. Pile e pile di studi scientifici non convincono ct di tutto il mondo che in cima ai precetti per i loro allievi mettono sempre quel consiglio sussurrato a un orecchio: rallentate i vostri ritmi nei giorni precedenti. Tutti, dagli inglesi agli argentini, dagli svizzeri agli italiani: non c’è calciatore, e atleta in genere, che non abbia fatto i conti con il divieto. E la questione torna d’attualità alla vigilia di ogni competizione importante, Mondiali o Europei che siano. E così ai mondiali di Corea e Giappone nel 2002, l’allora ct azzurro Giovanni Trapattoni, integralista doc, scelse il ritiro a 300 chilometri da Tokyo per isolare i suoi azzurri, e fece di tutto per tenere lontano mogli e fidanzate, con l’eccezione di una piccola pausa. Nel 2003, l’Uganda vietò il sesso prima della partita…agli arbitri, suprema estensione del tabù. Alla vigilia dei mondiali di Germania del 2006 il Brasile allenato da Parreira rivoluzionò il calcio aprendo i ritiri alle mogli, mentre l’allora commissario tecnico azzurro Marcello Lippi optò per un’apertura a metà con le ‘azzurrè accolte nel ritiro di Duisburg il giorno dopo le partite, un’iniziativa, visto il successo finale, ben vista. Niente mogli e fidanzate in ritiro nemmeno nell’Inghilterra targata Fabio Capello, che aveva bandito le wags per l’intera durata dei ritiri, regola invertita oggi da Roy Hodgson. Perchè più di abitudini culturali o etniche, ognuno sull’argomento può dire la sua
Fonte: Ansa