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GAZZETTA GIALLOROSSA. Nevio Scala: “Sono convinto che Luis Enrique ce la farà a risolvere i suoi problemi”

Sul prato verde dello stadio Olimpico, lunedì, una Roma ancora memore della cocente sconfitta di Firenze, andrà ad affrontare in un delicato match la nuova Juventus  targata Antonio Conte. Per l’occasione, la redazione di Gazzettagiallorossa.it, ha contattato uno dei più grandi allenatori italiani: Nevio Scala. L’ex  tecnico che arrivò a Parma dopo una breve, prima vera esperienza alla Reggina, ha espresso i suoi giudizi su Luis Enrique. Di seguito, riportiamo le sue dichiarazioni:

Sta seguendo Luis Enrique?

“Si, lo seguo per quello che è possibile. A me è sempre piaciuto come punto di partenza del progetto giallorosso e per come si è presentato. Adesso ha delle difficoltà, bisognerebbe conoscere i problemi all’interno degli spogliatoi per dare un giudizio. Anche il fatto di cambiare spesso formazione: ci sono dei motivi e dei problemi precisi, c’è bisogno di tempo per valutare. Il calcio italiano purtroppo ne concede troppo poco e dopo due-tre sconfitte le società cambiano rotta. La Roma invece sta dando la possibilità di sperimentare il suo progetto. Non so fino a che punto, visto che ora il distacco si fa pesante. La gara con la Juventus sarà importante: se si fa risultato credo che le cose andranno per il meglio, altrimenti si viene a creare una situazione pesante che inevitabilmente porterà a svolte importanti”.

Hai vinto tantissimo con il Parma, quale è stato il tuo segreto?

“Non c’erano tanti segreti. Abbiamo avuto la forza di lavorare moltissimo per costruire uno spogliatoio di grande qualità, dove tuttavia non esistevano fenomeni, ma abbiamo lavorato per rendere tutti utili e nessuno indispensabile. Abbiamo parlato con tutti, analizzato problemi, caratteristiche, rapporti tra giocatori, difficoltà. Insomma tutte le cose possibili da analizzare senza lasciare nulla al caso. Un allenatore deve avere in mano la situazione precisa dello spogliatoio: Mourinho per esempio è un maestro. E’ fondamentale il rapporto con giocatori, anche a Parma avemmo scontri e problemi con i vari Asprilia e Melli, ma li abbiamo sempre risolti dialogando. Non è semplice, se l’allenatore non è in possesso di una psicologia importante, non si riesce a portare a casa i risultati”.

Prima di Parma, la sua prima vera esperienza era stata con la Reggina, si ritrova nei panni di Luis Enrique?

“Un discorso è allenare il Parma e uno allenare la Roma. A seguire il Parma erano tre giornalisti e 2000  tifosi che potevano fischiare o applaudire il lavoro fatto. A Roma si è più in vista, si è sottoposti  a pressioni pesanti e importanti. L’allenatore deve riuscire a gestire tutto: giornalisti, dirigenti, tifosi, stampa. Se non è in grado di farlo, la situazione diventa importante, anche se bisogna dire che è facile farlo, soprattutto  a Roma che è la Capitale d’Italia. E’ una sfida senz’altro interessante, perché è un allenatore giovane con poca esperienza che affronta un piazza del genere. Spero riesca a risolvere i propri problemi. Sono convinto che ce la farà”.

Lavorare solo con il pallone, senza una adeguata preparazione di fondo, può essere utile?

“Sono scelte che uno fa. A Parma per esempio, abbiamo lavorato moltissimo con il pallone. Si potrebbe quasi dire che siamo stati i precursori di questo lavoro, che tuttavia non lavora solo ed esclusivamente con il pallone. C’erano anche interventi fisici concordati con me, per mettere all’ interno di questi lavori tecnic, anche una parte atletica. Il problema calcio moderno, è che mentre una volta si facevano preparazioni importanti, si aveva un mese di tempo o piùù per preparare il fisico a sopportare il campionato, ora per discorsi economici importanti si gioca dopo 8 giorni di preparazione. Tutto ciò complica il lavoro di un allenatore, ed è sicuramente una cosa da modificare, perché la fase preparatoria costruisce le fondamenta per una stagione ad alti livelli”.

L’aspetto fisico della juve di conte è uno dei suoi punti di forza?

“Io credo che la situazione della Juventus sia direttamente proporzionale all’entusiasmo dei suoi giocatori. Conte non ha la bacchetta magica, è solo la grande voglia di vincere e fare bene che la la squadra bianconera sembra avere più degli altri quest’anno. Ricordiamoci che viene da 3 anni di grosse difficoltà, ed era immaginabile un esplosione positiva del genere. Secondo me è una seria candidata alla vittoria dello scudetto”.

Pronostico?

“ Sarà sicuramente una bella partita. La Roma recupererà Totti, ma avrà dei gravi problemi di formazione. La Juventus invece ha dalla sua l’entusiasmo di essere prima e di affrontare una Roma in difficoltà. Se passa all’Olimpico può mettere una seria ipoteca sulla vittoria del campionato”.

A cura di Flavio Festuccia

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